Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Ero tentato di dargli 5 stellette... Questo per far capire che forse non è un capolavoro, ma è certo un film molto buono. E' un noir teso e intricato, dove un ricatto innesca tutta una serie di storie, che hanno in comune il crimine e l'omicidio. Una di queste è quella del protagonista, che, stanco di vivacchiare con lavoretti da pochi soldi e sognando la ricchezza, ha l'infelice pensata di rubare a quelli che poi scoprirà essere degli spietati criminali. E' interessante come il regista rappresenti passi successivi con i quali cade nella terribile tentazione, perché mi sembrano molto realistici. Appena capito di aver preso una colossale cantonata, cerca di riparare il danno, ma è come uno che cerca disperatamente di uscire dalle sabbie mobili. La tensione della trama è prodotta anche dagli innumerevoli ostacoli e imprevisti che incontra nel labirinto dove si trova, e pure dai numerosi disturbi che continuamente riceve (persone curiose, un cameriere importuno, incontri sfortunati, persone moleste, incidenti...). Come in ogni noir che si rispetti, poi, gli individui sono responsabili della propria rovina. Anthony Mann, comunque, mette sullo stesso piano poliziotti e furfanti; non fa così però con il bene e il male. Quest'ultimo non produce mai bene, ma solo altro male. Sullo sfondo di tutto, la fortissima tentazione che il denaro esercita sulle persone (tema caro a John Huston), le quali per possederlo finiscono per precipitare nell'abisso.
E' un film che non ha nulla da invidiare ad altri esemplari di quegli anni, come certe pellicole di Sam Fuller o Henry Hathaway. I personaggi sono quasi tutti interessanti, di quelli che colpiscono. Segnalo specialmente la cantante e il tipaccio temibile di cui è innamorata, o la moglie del protagonista.
Il Mereghetti gli dà due misere stellette, ma secondo me non fanno giustizia a questo film. Se proprio voglio trovargli un neo, la cantatina al night-club crea un certo calo di tensione, ma dura solo due minuti...
PS: Farley Granger è il seduttore di "Senso" di Visconti.
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