Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
E' un film apocalittico: vorrebbe esserlo soltanto nei contenuti, ma lo è anche nella forma. Sgraziato, tirato via, recitato malissimo, diretto con approssimazione da un regista che, pur avendo lavorato praticamente sempre fra serie B e serie Z del cinema italiano, ha comunque saputo mantenere standard qualitativi dignitosi lungo l'intera sua carriera. Qui purtroppo Gianfranco Parolini (o Frank Kramer, come si firma) affonda: e lo fa in maniera clamorosa, complici soprattutto dei collaboratori tecnici inqualificabili; i costumi e le scene (Claudio De Santis), gli effetti speciali e anche la colonna sonora (pomposa e spesso fuori luogo, di Sante Maria Romitelli) sono trash allo stato puro. Per finire, la sceneggiatura firmata dal regista, da Marcello Coscia e da Mario Di Nardo è un blando rimpasto della trama del(l'ennesimo) King Kong che aveva recentemente sbancato i botteghini cinematografici, quello diretto nel 1976 da Guillermin. Nel cast c'è anche Antonella Interlenghi (che per pudore si fa chiamare Phoenix Grant); a interpretare lo yeti viene chiamato il semisconosciuto Mimmo Crao e in un ruolo marginale c'è anche Tony Kendall, all'anagrafe Luciano Stella: gli altri nomi sono perfino meno noti. Yeti - Il gigante del XX secolo è il classico prodotto che genera involontariamente risate dal primo all'ultimo minuto: osservata da questo punto di vista, la durata di 110 minuti (!) può anche sembrare un fattore positivo. Ma a sciogliere ogni eventuale dubbio: non lo è. 1/10.
Il gigante dei ghiacci, rimasto ibernato per chissà quanti secoli, viene scoperto per caso e rianimato dall'azienda di un losco affarista, che vorrebbe utilizzarlo a scopo pubblicitario. Una ragazza prende però a cuore il triste destino dello yeti e fa in modo che possa liberarsi e tornare da dove è venuto.
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