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Intrigo a Stoccolma

Regia di Mark Robson vedi scheda film

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La recensione su Intrigo a Stoccolma

di Horsy
6 stelle

Discreto thriller nell'onda del successo di Intrigo internazionale (stesso sceneggiatore, trama molto simile). Tuttavia, Paul Newman non ha né il fascino né l'eleganza innati di Cary Grant, così come Robson non è Hitchcock ma solo un buon mestierante. Appena sufficiente solo per la presenza di Edward G. Robinson e la bellezza di Elke Sommer.

Questo film cerca di inserirsi nell'onda del successo di Intrigo internazionale: lo sceneggiatore Ernest Lehman è lo stesso in entrambi i film. Anche la trama è molto simile: al centro di tutto uno scambio di persona per un complotto, un protagonista coinvolto malgré lui, e una bionda che lo allieta (e ci allieta). Tuttavia, Paul Newman non ha né il fascino né l'eleganza né la simpatia innati di Cary Grant (vabbé, nessun altro l'ha mai avuta), e cerca di compensare con una recitazione un po' sopra le righe che però svuota completamente il suo personaggio. E inutile dirlo: Mark Robson non è Hitchcock, ma un mestierante di lunga esperienza, che ha talvolta diretto qualche buon film, senza mai eccellere. Le uniche cose che fanno guadagnare al film la sufficienza stentata sono la presenza del grande Edward G. Robinson, in una delle sue ultime interpretazioni, e la sensualità della bionda di turno, Elke Sommer.

Film appena sufficiente; comunque, invece consigliarvi di vedere questo per la prima volta, vi consiglio piuttosto di rivedere Intrigo internazionale.

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