Regia di Lloyd Kaufman vedi scheda film
Prima dei trash dell'ultimo millennio, film che fanno corrispondere al basso budget la bassa quantità di idee, ci sta Terror Firmer, nel genere a suo modo un capolavoro che tira le somme di questo cinema paradossale. Completamente impazzito e strafatto, il film di Kaufman è in sé la parodia assoluta e definitiva del cinema, non semplicemente dell'horror, ma di tutti i generi, dal musical al pornografico, dal giallo al sentimentale, dal dramma (familiare) alla commedia, e non si riserva neanche una serie di crudeli stoccate al mondo televisivo, con improvvise pubblicità occulte e propagande commerciali (per ben due volte viene detto il sito Internet della Troma stessa, la casa di produzione del film e di molti altri ultratrash anni '90). Lanciandosi a capofitto nel gore più dozzinale e nell'erotismo quasi esplicito, tenta anche la strada della parodia metacinematografica, esplorando il set circondato da freak, nerd e folli (un regista cieco, manco l'alleniano Hollywood Ending) che corrono e si fiondano di qua e di là nel capanno dove si ricostruisce un sogno cinematografico che tradisce sé stesso, con lo squallore e il cattivo gusto. C'è davvero di tutto, da aborti violenti a scatofagia, da evirazioni di peni straordinariamente elastici a amputazioni di qualunque parte del corpo, con una misantropia di fondo che non si tradisce mai se non nella disaffezione completa nei confronti dei protagonisti.
Il citazionismo, che rende il tutto più coerente e paradossalmente più curato di quanto si pensi, prende qualunque film, da Anna dei miracoli, nella bambina muta e incapace di esprimersi, fino a Rocky Horror, se non all'horror argentiano e baviano, con un antagonista che sembra un incrocio delirante di Frank'n'furter e la Barbara Steele dei tempi d'oro. In conclusione, è uno di quei film che forse uno dovrebbe apprezzare per il coraggio di provocare e di non badare a compromessi, per l'esibizione ostentata di basso e volgare, per la paradossale coerenza di un film che vuole essere odiato e detestato, amato solo da una ristretta schiera. Ma apparte l'insistita direzione nei confronti di un certo tipo di spettatori, Terror Firmer vede anche il suo divertimento dimezzato da un doppiaggio orribile e dall'assenza di trovate davvero geniali, che si ripetono in dettagli curati (ci sono almeno due personaggi che da uomo diventano donna) e deliranti, ma che contrastano con una struttura generale che è anche troppo esplicita nel suo intento. C'è chi potrebbe dire che andrebbe premiata questa forma di anticinema, ché il film mostra i suoi difetti volontariamente e per questo è profondamente coerente, oltre che pungente nei confronti di qualunque stereotipo hollywoodiano (ma quanto è diventato facile esserlo nel cinema degli ultimi vent'anni!), ma la semplice verità è che il film vuole essere brutto, vuol essere mal giudicato e recensito negativamente, e lo si può pure accontentare.
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