Regia di Larisa Shepitko vedi scheda film
Nadežda Stepanovna abbina il rimpianto per un passato eroico a una vita che non sente pienamente vissuta, nonostante un'immagine pubblica di successo. Il distacco dal mondo che la circonda non potrebbe essere più flagrante, dunque non resta che mettere le ali e spiccare il volo. Un film di profonda bellezza, ancora colpevolmente ignorato in Italia.
A Mosca! A Mosca! Come le tre sorelle di cechoviana memoria, Nadežda Stepanovna abbina il rimpianto per un passato eroico a una vita che non sente pienamente vissuta, nonostante un'immagine pubblica di successo. Ex pilota in odore di mito (le sue gesta belliche sono esaltate nel locale museo), oggi preside di un istituto professionale, efficiente, decisionista, con un modo tutto suo di essere "una persona sovietica, un'amica del popolo", Nadežda potrebbe tranquillamente passare il resto della vita a coltivare il culto della propria personalità. Ma il distacco dal mondo che la circonda non potrebbe essere più flagrante, e ciò che all'inizio appare intuizione confusa si fa col tempo consapevolezza sempre più lucida. L'amico Paša è incapace di reagire quando lei gli chiede di sposarla, la figlia adottiva e la sua cricca di frequentazioni intellettuali la snobbano, gli alunni nel migliore dei casi la subiscono come un male necessario. "Non andare via, resta a parlare con me", dice lamentosa la babuška incontrata per caso sull'uscio di una porta; Nadežda sorride, ma si specchia negli occhi della vecchia e vi riconosce il proprio dramma. Non resta che mettere le ali e spiccare il volo. Larisa Šepit'ko non aveva ancora trent'anni quando diresse il suo primo film, in cui descrive con delicata complicità il destino di una donna molto più anziana di lei attraverso una serie di eventi futili e apparentemente sconnessi. Sarebbe morta a soli 40 anni in un incidente d'auto. Maja Bulgakova, nel difficile ruolo di Nadežda, offre un'interpretazione di commovente umanità, priva di manierismi o compiacimenti espressivi. Le ali è un film di profonda bellezza, una vera sorpresa anche per i cinefili più incalliti, ancora colpevolmente ignorato in Italia.
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