Regia di Lloyd Kaufman vedi scheda film
L’unica cosa che io riesco ad invidiare alla Troma film è che un mattino i suoi produttori (Lloyd Kaufman e Michael Herz) si svegliano, chiamano gente, prendono una o due telecamere e fanno un film con 250 mila dollari e dopo due settimane l’hanno finito, contenti del fatto che già hanno trovato un paio di pseduo-tarantini pronti a reputare il loro b-movie un cult!
Nel 1996 la Troma Production, con lo spirito sopra menzionato, ha partorito un’altra trashonata intitolata “Tromeo & Juliet” (il titolo allude sottilmente al classico di Shakespeare, si esatto… l’Amleto…).
Il film è una rilettura attualistica di Giulietta e Romeo, ma, a differenza della versione transgender con Leonardo Di Caprio protagonista, la Troma ha pensato di strafare. Questa è una versione punk-porno-splatter dove i dialoghi tratti dall’originale vanno a mescolarsi con parolacce, slang, insulti, piercing, menomazioni, incubi freudiani dove Juliet, che prima di Tromeo aveva solo conosciuto l’amore omosessuale, immagina un uomo con un mostro stile Eddie degli Iron Maiden al posto del pene (in pratica il mentulatore dei Prophilax), oppure un incubo in cui partorisce pop corn e topi. Le famiglie dei Que e dei Capulets sono rivali sin dal momento in cui i due capostipiti litigarono e sciolsero la loro casa produttrice di film porno ed uno dei due rubò la moglie all’altro. Il padre di Tromeo è negro mentre Tromeo è bianco, e questa cosa già suona strana. Invece il padre di Juliet è stronzo, vuole farla sposare con un nerd macellaio mentre lei è vegetariana, inoltre è mezzo incestuoso e violenta la figlia quando non la segrega in un parallelepipedo di plexiglas per punirla della sua condotta poco moralmente corretta. Ah, e gira sempre con una balestra-bazooka con cui spara ai rampolli dei Que che lo prendono per il culo. Tromeo era innamorato di una tale Ross, una mora tettona che lo cornifica con un tizio di nome Bluto. Quando lui lo scopre non ha il tempo di intristirsi perché si innamora (ricambiato) di Juliett, che da quel momento in poi chiamerà le chat line masturbandosi e pensando a Tromeo. L’amore non è gradito dal padre di Juliet, avvengono risse, si tagliano teste, braccia, diti… è tutto uno splatterame ma alla fine l’amore trionfa, se non fosse che si scopre che Tromeo & Juliett sono fratelli (il padre che dice a Tromeo “non ti sei mai reso conto che io sono negro?” è l’unica scena che mi ha quasi fatto sorridere), ma loro se ne fregano e fuggono assieme. Nel finale li rivedremo, sei anni dopo, vivere insieme ai loro figlioletti deformi… e il film finisce! Il film è una cazzata assurda, eppure… no, eppure niente. E poi dove si procurano le bonàzze disposte a girare per due lire sti film? ah, il narratore è Lemmy dei Motorhead! Verso metà film comincia quasi a diventare interessante, ma è un falso allarme, iniziano altre schifezze che hanno l'inutilità di non portare nè fastidio (parlo per me) nè divertimento... ad un certo punto ti viene da chiederti "ma è giusto che uno faccia un film e che io me lo debba vedere?" una persona normale direbbe "no, spegni!" ma un nerd, purtroppo, deve dire "si, devo vederlo...!". È brutto e manco fa ridere, pure troppo lungo per quello che vale… anzi che questo film, stranamente, è un po’ meglio di “The Toxic Avenger”, ha quel nonsocchè in più che non so assolutamente individuare... ed è per questo che invece di 1+ gli do un buon 1½!
VL
http://doner.splinder.com
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