Regia di Corrado Prisco vedi scheda film
Gilberto è un giovane sessantottino contestatore costretto a riparare nella villa paterna per sfuggire all'arresto; il padre Federico è un industrialotto borghese con il quale il ragazzo non condivide alcun valore. Il dialogo tra i due non riesce a instaurarsi, finché Gilberto decide di fare un processo sommario al genitore.
Stress è l'opera prima di Corrado Prisco regista, già assistente di Marino Girolami l'anno precedente per Don Franco e Don Ciccio nell'anno della contestazione; chissà se i contenuti appena sfiorati da quella pellicola, naturalmente comica e ben poco interessata all'analisi storico-sociale contemporanea, hanno influito sulla volontà di Prisco di esordire dietro la macchina da presa con questo lavoro. Stress è infatti un film sul giustizialismo (verbale, ma non solo) dei giovani contestatori dell'epoca, smaniosi di prendere il posto della generazione precedente tanto da arrivare allo scontro violento con essa; la tesi è oltranzisticamente favorevole ai sessantottini e la sceneggiatura firmata da Prisco e da Mauro Bologna non va poi tanto per il sottile, cercando un approccio intellettuale alla materia narrata, ma tratteggiando al tempo stesso personaggi abbastanza rudemente definiti e in definitiva didascalici. Da applaudire in ogni caso le scelte di casting, con al centro Lou Castel (il ribelle per eccellenza di quegli anni), Salvo Randone, Mario Valdemarin, Delia Boccardo e Leopoldo Trieste. Forse la cosa che funziona meno è proprio il titolo, vago e di blando impatto anche nel suo doppiosenso (stress mentale del protagonista e stress - tensione sociale). La prima notte di nozze (1976) sarà la seconda e ultima regia di Prisco. 3,5/10.
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