Regia di Nick Nostro vedi scheda film
Una ragazza viene rapita e uccisa. Il suo ex ragazzo, Walter, si mette sulle tracce degli assassini con la complicità di un malavitoso. Dietro al delitto pare esserci l'attuale fidanzato della vittima.
Tratto dal romanzo L'altra faccia della luna, di Sergio Donati, con un adattamento di Ottavio Poggi e sceneggiatura firmata da Fernando Cerchio, Mino Giarda e Juan Cobos, Tre notti violente è un ibrido a cavallo fra poliziesco, gangster movie e film di spionaggio che non dispone di grandi mezzi e non riesce a nasconderlo. Una delle 10 regie in 10 anni (1962-1971) per Nick Nostro, già aiuto di Roberto Bianchi Montero e Giorgio Simonelli, dai quali aveva imparato l'arte di arrangiarsi e la capacità di adattarsi alle circostanze, lavorando in peplum o in spaghetti western o in qualsiasi altro tipo di progetto ci fosse a disposizione. Ritmo, tensione e azione dovrebbero essere le componenti principali della pellicola, ma così purtroppo non è: tutti e tre scarseggiano e la trama, per quanto ingarbugliata, non colpisce per originalità; la resa estetica è infine molto molto modesta e risultano più memorabili i titoli kitsch-psichedelici di apertura della storia in sè e dei suoi snodi e rivolgimenti. Nella prima sequenza compare Gabriella Ferri, impegnata a cantare una canzone in romanesco a una festa; fra gli interpreti centrali possiamo invece trovare Brett Halsey, Josè Calvo, Margaret Lee, Daniele Vargas, Renzo Palmer, Julio Pena ed Enzo Cerusico. Come si intuisce dai cognomi dei componenti del cast, si tratta di una coproduzione italospagnola; anche all'interno del sottobosco del cinema di genere nostrano, Tre notti violente è un'opera di scarso appeal. Altri tre titoli separano Nostro dall'anticipato pensionamento, nessuno dei quali particolarmente rilevante. 2,5/10.
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