Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Con il pretesto di farsi seguire nella lavorazione di un dei suoi film da una troupe giapponese che cerca di carpirne i segreti del suo lavoro, Fellini riproduce in realtà il più schietto e sincero dei ritratti della sua arte, un omaggio che ricorda molto l' "Effetto Notte" di Truffault, quel cinema che racconta se stesso nel momento in cui si disvela nei trucchi, i montaggi, la produzione e la scelta delle comparse. Cosi', tra una Cinecittà dei bei tempi andati, e poetiche fughe in una campagna quasi onirica, a bordo di un tram trasportato da un camion, un giovane Sergio Rubini (alter ego del regista) scopre quella che diventerà la sua ragione di vita, entrando in quel caleidoscopio di suoni, colori e atmosfere magiche che si ritrovano in gran parte dei suoi film. Non poteva cosi' mancare anche la presenza di due icone del suo cinema, Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, ma anche le travolgenti musiche di Nino Rota rielaborate da Nicola Piovani e l'immancabile suggestiva fotografia di Tonino Delli Colli.
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