Regia di Rob Sitch vedi scheda film
I Kerrigan sono una bizzarra famiglia australiana: padre, madre, tre figli maschi (di cui uno in galera a causa di cattive compagnie) ed una femmina (sposa novella di un giovanissimo Eric Bana).
Abitano in una casa (il castello del titolo originale) che dista poche centinaia di metri dalle piste dell'aeroporto di Melbourne, vicina ad un enorme traliccio della rete elettrica.
Darryl Kerrigan è il capofamiglia: appassionato di fai-da-te, ingenuo ed inguaribile ottimista, contagia tutti con la sua stravagante allegria. Spesso si chiede come mai il quartiere che doveva nascere in quella zona non abbia mai visto la luce: in fondo lui agli aerei si è abituato, i tralicci hanno un loro fascino ed il terreno è sano (se si esclude un piccolo problema col piombo).
La tranquillità dei Kerrigan viene però spezzata da una notizia: l'aeroporto sta per espandersi e loro devono andarsene.
Darryl, profondamente convinto che “un immobile non è una casa”, decide di impedire che questo accada.
Commedia surreale che, pur girata in breve tempo e con pochi mezzi, non si può non apprezzare. Il candore degli eccentrici personaggi conquista subito. Che sia perché sembrano genuinamente folli? Può essere, ma in fondo di che follia parliamo? Una povera famiglia di grulli dove tutti si rispettano, si vogliono bene, si sostengono a vicenda e si accettano come sono, forse, non è così povera e loro non sono così folli come potrebbe apparentemente sembrare. Quanti oggi cambierebbero il loro benessere per avere quello che ha la famiglia Kerrigan?
Un film edificante nel senso più genuino del termine.
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