Un celebre violinista svedese torna a casa dopo una trionfale tournée in mezzo mondo. L'attendono la moglie, due figli e la giovane maestra di piano. Il violinista s'innamora perdutamente di quest'ultima, abbandona la famiglia e sta già pensando al divorzio, quando la ragazza, colta da rimorsi, si sacrifica e lo lascia tornare dalla sua famiglia. Ingrid Bergman aveva 24 anni al momento del suo arrivo in America, proprio per girare questo film. Ne aveva 21 all'epoca della versione originale svedese di Gustav Molander di cui questo è il remake. Ingrid a 24 anni basta da sola a giustificare un film. Ma qui ci sono anche l'interpretazione impeccabile di Leslie Howard e una musica essenziale per lo svolgimento. Se vi diverte piangere, questo è il vostro film.
Insopportabile spottone pro-famiglia tradizionale. La Bergman splendente e sprecata. Ridicole le scene dove suona il piano che pare averle fatto qualcosa di male vista la violenza... Soporifero.
La bellezza splendente della Bergman 24enne vale da sola la visione. Melodramma intimista, misurato, con un finale che oggi farebbe gridare (oh, yes) allo scandalo. Bei tempi!
Film elegantissimo, dalla confezione alla prova degli attori (e che attori), ma con un finale dal moralismo insopportabile. Tutta la pellicola a questo punto si scompone, si torna a casa, la moglie perdona, la bambina che fa l'incidente, lui che capisce il valore della famiglia... Ma! E così viene il dubbio su tutto il resto dell'opera, dalla grande messinscena alla… leggi tutto
Un film sull'impossibilità di abbandonarsi totalmente ai sentimenti,filtrato forse da un moralismo all'epoca censorio(perchè si ritorna volenti o nolenti all'unione familiare) ma che riesce a cogliere con poche pennellate l'essenza del melodramma,l'amore impossibile a cui abbandonarsi è solo chimera irraggiungibile quando ci sono i doveri familiari di mezzo.La Bergman… leggi tutto
Instant - o quasi - remake dell'omonimo Intermezzo svedese, con la medesima protagonista, girato nel 1936 da Gustaf Molander. La United Artists confeziona senz'altro un bel prodotto, affidando la ri-sceneggiatura a George O'Neil e la fotografia a Gregg Toland, che però ha due fondamentali difetti: il primo è appunto la sua scarsa originalità, poichè non si discosta… leggi tutto
Film elegantissimo, dalla confezione alla prova degli attori (e che attori), ma con un finale dal moralismo insopportabile. Tutta la pellicola a questo punto si scompone, si torna a casa, la moglie perdona, la bambina che fa l'incidente, lui che capisce il valore della famiglia... Ma! E così viene il dubbio su tutto il resto dell'opera, dalla grande messinscena alla…
Instant - o quasi - remake dell'omonimo Intermezzo svedese, con la medesima protagonista, girato nel 1936 da Gustaf Molander. La United Artists confeziona senz'altro un bel prodotto, affidando la ri-sceneggiatura a George O'Neil e la fotografia a Gregg Toland, che però ha due fondamentali difetti: il primo è appunto la sua scarsa originalità, poichè non si discosta…
Un film sull'impossibilità di abbandonarsi totalmente ai sentimenti,filtrato forse da un moralismo all'epoca censorio(perchè si ritorna volenti o nolenti all'unione familiare) ma che riesce a cogliere con poche pennellate l'essenza del melodramma,l'amore impossibile a cui abbandonarsi è solo chimera irraggiungibile quando ci sono i doveri familiari di mezzo.La Bergman…
Il titolo originale è “Intermezzo - A love story”. Solitamente i titoli italiani sono degli scempi, ma questa volta il titolo italiano è molto più adatto al film che quello originale inglese, in quanto elimina la parte “a love story”, A discapito del titolo originale, questo film non racconta una storia d’amore. Un uomo felicemente sposato…
Un celebre musicista si innamora della giovane maestra di piano della sua figlioletta e per lei lascia la famiglia. La ragazza decide però di non voler distruggere un matrimonio e l’uomo, complice anche un incidente occorso alla bambina, viene riaccolto in casa dalla moglie. Melodrammone con trionfo conclusivo della morale familiare, un po’ ingessato ma vedibile. Si ricorda…
Un bianco e nero lucente e finemente cesellato, un raffinato altorilievo che fora lo schermo con la vibrazione rotonda di una sinfonia. Questo film è una composizione musicale i cui accordi sono le inclinazioni dell’animo umano, che in un artista sono la sensibilità alla bellezza e la docilità all’ispirazione, ma sconfinano nell’arrendevolezza di fronte all’impeto delle passioni.…
Materia oscura per eccellenza, deviazione dall'altro. Il tradimento è maschera, è vigliaccheria, è doppiezza. E spesso, quanto più è atroce, tanto più è spettacolare. Proviamo allora a metterli in fila tutti…
Bel film, il cui messaggio principale sta forse proprio nella lettera che lei scrive a lui "Il nostro è un amore sbagliato - non si può costruire la felicità sull'infelicità altrui". Bella soprattutto la parte delle vacanze nel paesino sul mare. Il perdono, il ritornare in carreggiata dopo una sbandata, sono non solo doverosi ma anche sempre possibili. Dedicato a tutti quelli che meditano di…
Un bel film. Non esattamente un capolavoro, comunque un bel film, di cui la parte migliore è senza dubbio la fine. Un finale emozionante, in cui si dimostrano il coraggio e la capacità di perdonare in modo toccante e bellissimo. Grande musica, grandi interpretazini, na fotografia impeccabile, e la capacità di raggiungere lo spettatore anche oggi.
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Commenti (3) vedi tutti
Insopportabile spottone pro-famiglia tradizionale. La Bergman splendente e sprecata. Ridicole le scene dove suona il piano che pare averle fatto qualcosa di male vista la violenza... Soporifero.
commento di la criticonaLa bellezza splendente della Bergman 24enne vale da sola la visione. Melodramma intimista, misurato, con un finale che oggi farebbe gridare (oh, yes) allo scandalo. Bei tempi!
commento di orsoaudaceUn melodramma sull'impossibilità di resistere ai sentimenti, e un'esaltazione dei desideri (non) consumati, ma forse il tutto è fin troppo pudico.
commento di bubuwest