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Interiors

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Interiors

di mm40
6 stelle

Ormai da quindici anni nel cinema, da una decina circa attivo come regista, Allen decide dopo il clamoroso successo di pubblico e di critica di Io e Annie di imbarcarsi nell'avventura più rischiosa della sua carriera finora: un film drammatico. Che inevitabilmente trasuda Bergman, punto di riferimento assoluto dell'attore e regista newyorchese. E' inoltre la prima volta che Allen non compare fra i protagonisti di un suo lavoro, a testimonianza che questa volta intende fare giudicare l'opera e non tanto il nome; rimane comunque nel cast la Keaton, sempre brava. Ma c'è una ragione per cui in poco più di trenta anni di attività (fino ad allora) ed innumerevoli imitazioni nessuno era mai riuscito ad arrivare alla perfezione del cinema del Maestro svedese; questo film non fa eccezione, impantanandosi nelle atmosfere cupe, nei lunghi silenzi (accentuati dalla totale mancanza di musiche, se non per un'occasionale scena di ballo), nei dialoghi rarefatti e profondissimi, nell'introspezione psicologica e nelle dinamiche interrelazionali che Bergman riusciva a mettere in scena con tanta arte. Qui tutto questo è semplicemente plastica: rifatto con gran gusto, ma rifatto. Non c'è originalità, non c'è quello spunto vitale che un quadro di famiglia al femminile ritroverebbe nelle mani di Bergman: è piuttosto un film sulla sterilità, sull'impossibilità di creare (blocco creativo, blocco emozionale, indisposizione all'accettazione altrui...), ma è a sua volta un lavoro sterile e a tratti di una piattezza sconcertante. Il soffocante finale strappa la sufficienza.

Sulla trama

Coppia sulla sessantina, lui lascia lei per risposarsi. Lei entra in crisi, tenta anche il suicidio, ma trova l'affetto ed il conforto delle tre figlie ormai adulte, tutte attaccate alla donna più che al padre, pur rispettato e sostenuto nelle sue scelte difficili. Ad una delle tre occorre più tempo per rassegnarsi alla rottura fra i genitori, ma l'unica persona che non sa accettarla è proprio la madre, che infine si suicida annegandosi.

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