Regia di Woody Allen vedi scheda film
Allen malinconico e drammatico racconta, attraverso la storia di una famiglia, il malessere dei sentimenti.
Dopo tanti anni di matrimonio una donna viene abbandonata dal marito. Anche la vita sentimentale delle figlie è in crisi, loro sapranno risolvere la cosa, i genitori invece...
Ricordato, soprattutto, perché è il primo film, tra i suoi diretti, dove Woody Allen non compare come attore in realtà dovrebbe essere menzionato anche per alcune trovate tecniche che anticipano il Dogma95 di Lars Von Trier & soci, tipo il fatto di non avere una colonna sonora off (la prima musica, naturalmente jazz, si sente a metà film, quando accendono un giradischi). Sorta di documentario sul malessere di coppia con qualche accenno off anche alla situazione politica internazionale del periodo (via radio di parla del Medioriente), con lunghe scene dialogate in maniera quasi teatrale con un occhio al cinema di Ingmar Bergman (uno dei Maestri ispiratori di Allen) e un altro a quello di Martin Scorsese (le scene metropolitane), mai ironico, tecnicamente stupendo (la suggestione delle scene sulla spiaggia), con una forte tensione drammatica quasi di prova per la strada nel cinema thriller che prenderà qualche anno dopo Woody (l'apparizione notturna, in penombra, della madre sembra uscita da PROFONDO ROSSO di Dario Argento). Riuscito perché imperfetto com'è appunto la vita vera. Candidato, meritatamente, a vari riconoscimenti, tra questi ben 5 candidature al Premio Oscar.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta