Regia di George Miller vedi scheda film
Il secondo capitolo della saga di Mad Max ha dalla sua parte il talento del regista George Miller nel dirigere le scene d'azione e nel creare un immaginario post-apocalittico che ha lasciato il segno. Tuttavia la sceneggiatura è fin troppo semplificata ed i personaggi rimangono degli abbozzi senza nessun approfondimento psicologico.
Il secondo capitolo della saga di Mad Max è un fumettone post-apocalittico ad alto tasso di azione ambientato, come il primo, nel deserto australiano in un futuro post-catastrofe atomica. Mad Max (Mel Gibson) è un eroe solitario, un uomo alla deriva e senza più legami in seguito all'assassinio della sua famiglia, che vaga in un mondo imbarbarito, dominato dalla ferocia e dall'opportunismo, in cui gli uomini sono disposti a commettere i crimini più efferati per impossessarsi del bene più prezioso: il carburante.
Realizzato con mezzi ridotti rispetto ai grandi blockbuster hollywoodiani della stessa epoca, ha dalla sua parte il talento del regista George Miller nel dirigere le scene d'azione (su tutte l'adrenalinico inseguimento finale nel deserto) e nel creare un immaginario post-apocalittico che ha lasciato il segno, dai bizzarri veicoli ai fantasiosi costumi, tra cui spiccano il look punk e leather dei cattivi e la inquietante maschera del loro leader Lord Humungus. Tuttavia la sceneggiatura è fin troppo semplificata ed i personaggi rimangono degli abbozzi: di nessuno, nemmeno del protagonista, viene sviluppato un approfondimento psicologico e le dinamiche sottostanti all'azione dei personaggi rimangono a livello elementare.
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