Regia di José Luis Merino vedi scheda film
Passo falso per Josè Luis Merino, che confeziona un ridicolo filmetto all'interno del periodo d'oro dell'horror iberico anni '70(da cui la presenza seppur in un ruolo defilato di Paul Naschy come mostro-zombi comandato alla Frankenstein, poi ovviamente sfuggito al controllo), e uno Stelio Candelli pettinato con una zazzera a caschetto biondo come Nino D'Angelo ne "Il Ragazzo della Curva Sud".
Nota di maggior merito per Dianyk Zarakowska, attrice belga di origine polacca nota ai più approfonditi cultori del cinema di genere spagnolo e non solo degli anni settanta, che è la vera protagonista femminile nel suo personaggio all'inizio subalterno e che sfodera pure i topless di seni piccoli e naturali, sopravanzando pure una al solito avvenentissima, ma non reale prima donna, Maria Pia Conte.
Purtroppo non succede praticamente nulla di rimarchevole anche sotto il profilo puramente horror, e le ambientazioni come il cimitero roccioso e sbattuto dal vento, tra nere basse nubi, e cieli grigio-brumoso come in un cartone di "Bem, il mostro umano", si stagliano su scenografie ed esterni a tratti suggestivi, il più delle volte con un che però di raccogliticcio.
Il finale con gli zombi fasciati come le mummie di "non-morti" del voodoo, e truccati di grigio mortuario non così male come si legge da qualche parte, curiosamente sembra presagire analoghe immagini e atmosfere fulciane, sia da "Zombi 2", che in particolare per le catacombe di "Paura nella città dei morti viventi", ma è più che altro solo una suggestione
Ted_Bundy1979
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