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L'orgia dei morti

Regia di José Luis Merino vedi scheda film

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La recensione su L'orgia dei morti

di undying
6 stelle

Uno dei primi zombie-movie, realizzato dopo il successo del cult di George Romero, andato incontro a distribuzioni penosamente tagliate e di scarsa qualità audio/video. Ben scritto e diretto dallo spagnolo José Luis Merino, vede parte del cast italiano poiché film in coproduzione con la nostra nazione. Da rivalutare, ma soprattutto da restaurare!

 

LA-ORGIA-DE-LOS-MUERTOS-RESTAURADA

 

Sköpje (Carpazi). Serge Chekov (Stelvio Rosi), raggiunge il piccolo paese a seguito della morte del conte Kauth Minajli, in veste di nipote ereditario. Male accolto dalla popolazione, superstiziosa e refrattaria a socializzare, Serge procede a piedi, a sera inoltrata, per raggiungere la destinazione. Scopre, nei pressi del cimitero, il cadavere di una donna impiccata: è quello di Mary (Aurora de Alba), figlia del conte. L'autopsia rileva che è morta per attacco cardiaco, probabilmente di paura, escludendo così l'apparente ipotesi del suicidio. Le indagini della polizia si indirizzano verso Igor, necroforo (e necrofilo) che ovviamente risulta essere innocente. Nel frattempo Serge diventa succube della vedova, la contessa Nadja (Maria Pia Conte), praticante di spiritismo e magia nera, che vorrebbe convincerlo a vendere la proprietà. Durante una concitata seduta spiritica, tenuta da Nadja per scoprire come e perché è morta Mary, la contessa viene strangolata dal cadavere vivente del conte. Serge entra quindi nelle grazie di Dorys (Dyanik Zurakowska), ragazza al servizio come domestica e figlia del professor Leòn (Gérard Tichy): quest'ultimo, ricercatore ospite del conte Minajli, sta conducendo esperimenti sui cadaveri di animali, ossessionato dall'idea di rianimare i corpi privi di vita.

 

"Secondo le leggende, in quel cimitero i morti fanno delle orge...."

 

hangingwoman

 

Bistrattato e sottovalutato horror frutto di una coproduzione tra Italia e Spagna, anche se sostanzialmente è opera quasi del tutto iberica essendo stato girato a Madrid, con maggioranza di cast tecnico e artistico locale. La sceneggiatura è piuttosto elaborata e non lesina in dettagli macabri a cominciare da un'ambientazione invernale con alberi spogli e rinsecchiti, per poi proseguire con il rito funebre iniziale celebrato sotto un temporale; dall'autopsia di Mary (eseguita in maniera davvero realistica su un maiale), alle foto collezionate da Igor (con cadaveri di donne in varie fasi di decomposizione); senza scordare un look efficacemente macabro dei morti viventi, ansimanti e barcollanti, anticipatore di quelli successivi presenti nei film di Fulci. Una fotografia suggestiva valorizza le location di montagna, contraddistinte da picchi innevati, claustrofobici tunnel sotterranei e un inquietante, "raggelante", cimitero in sasso. Ripetuti versi d'animali notturni, sedute spiritiche e sequenze erotiche, in aggiunta al sempre presente Paul Naschy (1934 - 2009) in un ruolo piuttosto adatto, fanno de L'orgia dei morti un film che ha un suo perché, riuscendo a farsi seguire con interesse e curiosità. Ottimo anche il cast, con Stelvio Rosi perfettamente in parte come protagonista, affiancato da attori del tutto convincenti.

 

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L'orgia dei morti: Dyanik Zurakowska e Stelvio Rosi 

 

Per essere apprezzato pienamente, dovrebbe essere poi recuperato nella sua completezza, dato che le edizioni italiane sono tutte penosamente tagliate e riversate malissimo, a bassa qualità video e con salti di pellicola che impediscono non solo di seguire i dialoghi, ma di comprendere importanti snodi narrativi.

 

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L'orgia dei morti: Paul Naschy e Gérard Tichy

 

L'orgia delle (varie) edizioni

 

Il film di José Luis Merino (regista qui al secondo e ultimo horror, dopo Il castello dalle porte di fuoco) è andato incontro a svariate problematiche distributive, tanto che pure nell'edizione spagnola, completa di scene gore, mancano le sequenze erotiche, o meglio gli attori sono sostituiti con scene rigirate, appositamente, con abiti a coprire le pudende. La versione inglese, distribuita con il titolo di The hanging woman, reintegra le scene di nudo, ma censura quelle di sangue. Pure la copia, sempre inglese, nota come Return of the zombies, anche se completa di eros & thanatos, lima sui dialoghi, accorciando così il film di qualche minuto. In Italia abbiamo fatto di peggio: il riversamento della AVO Film, ad esempio, è di una definizione al limite del comprensibile con forte sospetto che manchi un intero rullo del film. La Mosaico per lo meno ce lo offre invece in un dvd di qualità video più accettabile (al livello di una buona vhs) ma pur sempre privo di circa 8 minuti. 

 

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L'orgia dei morti: scena 

 

"Bisogna fare una distinzione tra il morire e la morte. Non è tutto un morire ininterrotto. Se si è sani e ci si sente benissimo, è un morire invisibile. La fine, che è una certezza, non dev'essere per forza annunciata con spavalderia."

(Philip Roth)

 

F.P. 01/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana: DVD "Mosaico", copia 295 di 999 (durata: 90'21")

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