Regia di Romolo Marcellini vedi scheda film
Stranezze e assurdità attorno al mondo.
Non è molto chiaro il motivo per il quale Romolo Marcellini abbia deciso di girare una specie di sequel del mondo movie I tabù (1963), affibbiandogli peraltro il fantasioso titolo de I tabù n.2 (sottotitolo ben più eloquente – anche se non era difficile: I miti del mondo); ancor meno chiaro è come il regista già impegnato in opere popolari di buon livello e in pellicole di stampo fascista all’epoca del regime sia potuto finire a girare dei lavori di tanto scarse pretese artistiche e tanto miseri contenuti; ma la cosa più incomprensibile in assoluto è la necessità di intitolare I tabù n.2 un film che non parla quasi mai di tabù, ma semplicemente di assurdità filmate in giro per il pianeta. Presumibilmente Marcellini, a parte qualche sequenza girata appositamente con attori e copione (quella dei ragazzi stesi sui binari, per es.), non si è mosso dalla sala di montaggio per mettere insieme quest’oper(in)a; era prassi dell’epoca infatti comprare materiale filmato ‘controverso’ o scandalistico e assemblarlo alla meglio corredandolo di un commento caustico, sprezzante (e in genere anche razzista) in voce off: et voilà, il mondo movie è servito. Se all’uscita potevano anche ricevere una discreta accoglienza in sala – magari nelle piccole sale di provincia, d’accordo – oggi film come questo non hanno effettivamente più ragion d’essere, visto che oltretutto raccontano una realtà neppure troppo veritiera o comunque parziale, da una prospettiva scorretta, ambigua. 1,5/10.
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