Regia di George Miller vedi scheda film
33° TFF - COSE CHE VERRANNO
Da qualche anno a questa parte cerco di concludere la mia presenza torinese al festival con un film della retrospettiva, quest'anno nuovamente molto interessante, dedicata alla fantascienza, quella in particolar modo legata a futuri vicini, imminenti, o, in alcuni casi già decorsi rispetto al nostro presente attuale.
Mad Max, il primo della serie, quello da noi conosciuto come di Interceptor, dal nome dell'auto avveniristica e truzza del protagonista, è una scelta che giudico molto opportuna e pertinente per concludere la fiera torinese 2015.
Nel bel mezzo di un territorio desertico puntellato di piccoli villaggi a metà strada tra il Far West e le piccole comunità di coloni europei nel nuovo mondo australe, in un futuro non lontano dominato da un imbarbarimento palpabile, da una giustizia fai-da-te che supplisce spesso ed indiscriminatamente quella ufficiale, la polizia ha creato una speciale forza di polizia motorizzata per cercare di debellare la delinquenza che agisce sotto forma di squadroni in motoclicli o strani e bizzarri veicoli a motore, seminando il panico tra la popolazione.
Tra questi si distingue il baldo Max Rochatansky (Mel Gibson), che, una volta vittima di un agguato che metterà a repentaglio la sua famiglia, deciderà di vendicarsi senza esclusione di colpi, arrivando a perdere sino il lume della ragione in nome di una sete di giustizia che da troppo tempo latita per quelle terre desolate.
Più che bello, Interceptor, girato con pochissime finanze e molta intraprendenza, è importante per ciò che rappresenta nel suo complesso: l'inizio di una saga che continua ancora oggi, restando di ottima qualità; l'esordio di un regista di gran carattere, che gira quando vuole e ciò che vuole facendosi corteggiare dalle Majors ma senza subirne (troppo) l'egemonia castrante inevitabile; e aprendo la strada per la gloria alla futura stat Mel Gibson, esperto a fare il matto ed il fuori di testa (Arma Letale insegna e ringrazia).
Un film oggi forse datato, ma un capostipite imprescindibile non solo per la serie, ma anche per un genere.
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