Regia di George Miller vedi scheda film
Un gran bel film che mescola generi su generi (un western post moderno, un’avventura on the road, con espliciti richiami alla fantascienza) in un vorticoso montaggio che in molti tratti toglie il fiato, sfruttando al meglio la storia di base e riempiendola di idee decisamente convincenti dal punto di vista realizzativo (George Miller sembra possedere la famosa "marcia in più").
La storia è caratterizzata da toni violenti, ci troviamo in un futuro per nulla consolatorio, dove la polizia deve affrontare bande incontrollabili nelle loro scorribande in territori desolati.
Il protagonista, un giovane e ruspante Mel Gibson, è un poliziotto in cerca di vendetta, gli scenari sono dono naturale della terra australiana in grado di regalare ambientazioni post apocalittiche e colori caldi, con strade che si perdono all’orizzonte e che sembrano non portare da alcuna parte.
L’azione è decisamente sostenuta, il regista confeziona una serie di scene che in un certo modo faranno scuola, regalando momenti di tensione e battaglie cruente e senza speranza.
Molto divertente per come è caratterizzato, ma anche un bel po’ inquietante per la società futura che rappresenta.
Bello e riuscito, anche se oggi può risultare un po’ datato, ma bisogna sempre tener da conto quando è stato concepito e come (cioè senza i budget stratosferici di oggi).
Buona regia che azzecca le scelte principali tra cui l'ambientazione e ritmo.
Discreto, certo era difficile pensare potesse fare una carriera del genere dopo questo film.
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