Regia di George Miller vedi scheda film
Una cagata.
Come film mi è sembrato fin da subito un misto di guerrieri della notte (1979) e distretto 13 (1976) però in salsa ottano-australiana. Oltre che per l'ambientazione distopica dove imperversano le bande di strada, due esempi che mi vengono subito in mente sono infatti la voce di donna alla radio (anche se di tutt'altro tipo) stile telecronaca che si sente ripetutamente e la stazione di polizia scalcinata.
La visione è sfiancante, il girato è spezzettato come pochi, più si va avanti e peggio diventa, e il montaggio non fa che rendere tutto ancora più confuso e insostenibile. L'ho terminato tra un lamento e l'altro, solo per vedere come sarebbe andata a finire, ma sarebbe stato da interrompere quasi subito.
Chi cerca nel basso budget una scusante per questa accozzaglia di immagini tenga presente che anche Carpenter per il suo film dovette far fronte al medesimo problema ma come risultato finale, anche solo parlando di gestione dello spazio e della tensione, siamo su di un altro livello completamente. Vedere per credere.
Perlomeno qualche buona scena di inseguimento c'è, da segnalare quella dove l'auto "interceptor" guidata da Gibson sta ad un pelo dal retro dell'auto con i due squilibrati a bordo, queste però non bastano a ripagare il grosso sforzo che ci vuole per arrivare alla fine, lo stesso vale per l'argomentazione, che è la più banale che ci possa essere: il vano tentativo di rifuggire dalla follia del male e la stessa che inevitabilmente colpisce tutto e tutti, un po' poco direi.
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