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L'insostenibile leggerezza dell'essere

Regia di Philip Kaufman vedi scheda film

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La recensione su L'insostenibile leggerezza dell'essere

di mm40
6 stelle

Belle atmosfere, bella fotografia, belle scene, un cast adeguatamente composto di ottimi protagonisti; una spruzzata di erotismo qua e là ed il romanzone sentimental-politico-psicosociale è servito. Un'operazione dalle grandi aspettative, non del tutto deluse, ma certo più deluse che raggiunte; tre ore o quasi di lunghezza, per una storia di pochi personaggi e poche situazioni di fondo (ciò che conta spesso è il contorno, come per le belle scene pseudo-documentaristiche che ricostruiscono le agitazioni di piazza di quei giorni del 1968), sono eccessive.

Sulla trama

Nella Cecoslovacchia del 1968, un giovane e piacente chirurgo si divide fra moglie ed amante. Allo scoppio dei moti di piazza ed alle prime avvisaglie di repressione, fugge in Svizzera con la moglie, ma il richiamo della patria si fa sentire. E non sarà una scelta fortunata, quella del ritorno in Cecoslovacchia.

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