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Uomini si nasce poliziotti si muore

Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film

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La recensione su Uomini si nasce poliziotti si muore

di mmciak
6 stelle

 "Uomini si nasce poliziotti si muore" diretto nel 1976
da Ruggero Deodato,devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia si svolge a Roma e racconta che
una squadra speciale agisce in città con due
poliziotti in borghese dai metodi sbrigativi,
e dove ci sono loro ci sono morti.

A dirigerli il capo del corpo speciale della polizia
che è stufo nei loro metodi,ma gli dà la missione
di prendere il Boss Roberto Pasquini,
è sarà una guerra senza esclusioni di colpi.

Il Film prodotto dalla piccola C.P.C. Città di Milano,
e si colloca nel filone del "Poliziottesco" o "Poliziesco
all'Italiana" e si presenta bene,
perché è diretto da Ruggero Deodato,
divenuto dopo il padre dei "Cannibal Movie" e Regista
del Cult:"Cannibal Holocaust",misurandosi per la prima
e unica volta con il genere e rappresenta l'incontro
con un esperto come Fernando Di Leo che lo scrive
e sceneggia,ed è considerato uno dei più violenti polizieschi italiani,
talmente tanto e alla sua uscita nelle sale  fu vietato
ai minori di 18 anni e ebbe problemi con la censura.

Comunque appena inizia parte subito in quarta
dove siamo a Natale e con una donna viene scippata
da due rapinatori a bordo di una motocicletta e uccisa
brutalmente scontrando la testa su un palo,e scappano
rinunciando alla borsetta e i due poliziotti in borghese
le inseguono per una scena che dura ben 7 minuti
di azione e inseguimenti con soggettive.

Questa scena l'ho trovata molto forte,disturbante
e di grosso impatto,perché mentre la donna è morta
cercano di staccagli la borsetta nelle mani a suon
di calcioni e poi continua con l'uccisione di un cane che
aiuta un cieco,ma non è l'unica perché il tutto contiene
molta violenza forte con scene quasi splatters.
della luce.

Infatti sono proprio Antonio e Alfred i veri protagonisti
della storia,che girano per Roma a sventare degli atti
di violenza,con il problema che ci sono sempre morti
in giro,interpretati dai bravi Marc Porel
e Ray Lovelock,e dove il loro capo si lamenta
per questo,interpretato dal sempre grande Adolfo Celi.

Invene nel ruolo del cattivo di turno Roberto Pasquini
c'è Renato Salvatori,che è tra i primi ruoli negativi
che interpretava,ed è molto in agio nella parte,
il prossimo ruolo di questo genere,però in una
commedia,arrivò nel 1981 con "Asso"
con Celentano e la Fenech,nel ruolo del
Barista legato alla malavita Bretella.

Il tutto è incentrato su questi personaggi soprattutto
e in mezzo ci mette in mezzo l'ironia e l'erotico,
come nella scena quando vanno a casa della
sorella di Pasquini,dove c'è un ospite che
ha sempre voglia di fare sesso.

Però nonostante che funziona ed è ritmano
sembra un pò raffazzonato,insomma
si ha questa sensazione mentre si è alla
visione.

Il Cast è di lusso perché figurano anche:

Silvia Dionisio (nel ruolo della segretaria
della Polizia Sonia che è femminista,
ma relegata in un ruolo di contorno)-
Franco Citti (anche lui in un ruolo da cattivo)-
Alvaro Vitali-Marino Masé-
Sergio Ammirata-Bruno Corrazzari-
Daniele Dublino-Sofia Dionisio e
Margherita Horowitz.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la cupa Fotografia di Guglielmo Mancori,
le splendide,coinvolgenti e orecchiabili
musiche di Ubaldo Continielli e le
scenografie di Franco Bottari,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione un Film gradevole,
che è un pò raffazzonato ma funziona
lo stesso e Deodato realizza una sorta
di "Western urbano"con una dose massiccia
di violenza e sangue e infatti riscosse un buon
successo di pubblico,talmente tanto che si
pensò anche di girare un sequel
che però non venne mai realizzato.

Il mio voto: 6,5.

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