Regia di Jasmila Zbanic vedi scheda film
Per accedere alla gita scolastica, l'adolescente Sara ha bisogno del documento che comprovi la morte in guerra di suo padre. Insiste per averlo con Esma, sua madre, che però nicchia, nascondendo un terribile segreto.
Gli sforzi della protagonista Esma per garantire alla figlia un'esistenza uguale a quella di tutti gli altri nella Sarajevo del dopoguerra, dove torme di vedove si riuniscono in grandi stanzoni a parlare dei loro problemi come fossero l'anonima alcolisti, ricordano molto lo spunto loachiano di Piovono pietre. La regia gioca sui chiaroscuri di un rapporto tra madre e figlia che ondeggia tra amore e risentimento, innerva la vicenda con elementi pleonastici (cosa c'entrano i due bodyguard della discoteca coinvolti in una rappresaglia?), restituisce efficacemente l'esperanto che tutti sembrano ormai parlare nella nostra epoca, quello della violenza che permette a due ragazzini di passarsi di mano una pistola con assoluta nonchalance.
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