Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Fra i miei preferiti nel numero dei molti titoli girati dal pluri-acclamato Martin Scorsese nel corso della sua lunga carriera, questo film può vantarsi di essere uno dei migliori nel genere di appartenenza, senza difficoltà alcuna. Sarà perché è uno dei terreni al regista più congeniali, ma l'esecuzione è talmente meticolosa da non lasciare un solo attimo di respiro. Si arriva alla fine del tutto ammaliati e quasi inconsapevoli, nonostante la durata superiore alla media, lieti di non essere riusciti a constatare difetti evidenti.
Come un qualsiasi thriller degno di essere definito tale, la tensione e il ritmo sono elevati e mantenuti costanti. Niente pause o momenti noiosi. L'attenzione è presto catturata da un inizio magnetico e lo svolgimento accattivante non cede mai quanto già conquistato in precedenza. L'intreccio è ricco di colpi di scena imprevedibili e concede soddisfazione piena alla logica (una volta tanto). I dialoghi non affogano nelle solite banalità, bensì contribuiscono nell'approfondire le questioni, le tematiche e le vicende, delineando inoltre il profilo e le relazioni dei personaggi. Era quindi prevedibile una certa dose di scurrilità e violenza, crude come solo la realtà può esserlo (purtroppo).
Nel cast si stagliano soprattutto i due che, giusto o sbagliato che sia, per me sono e restano i protagonisti. Il primo è il comprovato Jack Nicholson (Francis "Frank" Costello), un mostro che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Il secondo è il sottovalutato Leonardo DiCaprio (William "Billy" Costigan, Jr), che aggiunge ruoli e punti alla sua carriera, sperando in un futuro riconoscimento ufficiale. Tra di loro è il comprimario Matt Damon (Colin Sullivan), il quale perde il confronto con essi perché assai meno convincente nella parte. I rimanenti offrono un buon supporto, ma è giusto che siano rimasti più secondari, almeno nella mia percezione.
Alla colonna sonora è chiamato il valente Howard Shore, abile nell'acuire il giusto trasporto emotivo per la storia sfruttando i canali preferenziali della comunicazione sonora. Anche soltanto grazie alla musica, infatti, si può colpire nel segno, aggiungendo intensità alla forza espressiva della parola e delle immagini.
A South Boston il dipartimento di polizia dello stato del Massachusetts ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata. L'obiettivo è mettere fine all'indiscusso regno del potente boss mafioso Frank Costello. Per questo scopo, la giovane recluta Billy Costigan è scelta per infiltrarsi nella banda. E mentre l'agente lavora per guadagnarsi la fiducia del boss, un altro giovane, Colin Sullivan, si sta facendo strada in polizia.
L'artefice del frutto di un impeccabile lavoro di maestria, riprova del talento che in tanti gli riconoscono.
William "Billy" Costigan, Jr. Dimostra le sue qualità d'attore.
Colin Sullivan. Sfigura un poco, rispetto ai colleghi.
Francis "Frank" Costello. Magistrale come sempre.
Sergente Sean Dignam. Discreto.
Dr.ssa Madolyn Madden. Una buona presenza.
Capitano Oliver Charles Queenan. Senza infamia e senza lode.
Capitano George Ellerby. Accessorio.
Un'alchimia ben amalgamata delle composizioni originali di Howard Shore e di alcune canzoni altrui.
Assolutamente nulla! O forse solo un interprete...
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