Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Bisogna premettere che Martin Scorsese è il miglior regista americano in circolazione, fin dagli esordi, è un vero cinefilo che si prodiga in iniziative per salvare le copie originali dei capolavori del cinema mondiale per mantenere sempre viva la memoria cinematografica. Ultimamente ha fatto due bellissimi documentari su Bob Dylan e i Rolling Stones, prima ancora due film GANGS OF NEW YORK e THE AVIATOR, entrambi con L. Di Caprio, i quali non hanno brillato al botteghino e sono stati considerati inferiori alle attese. Sta di fatto che con THE DEPARTED, il regista italo-americano ha rimesso tutti d’accordo, persino i membri dell’Academy che finalmente gli hanno assegnato l’Oscar come miglior regista, forse perché non c’erano grossi titoli antagonisti e ormai la prestigiosa statuetta non la si nega proprio a nessuno. Scorsese ha accettato la sfida di girare un remake di un film hongkonghese INFERNAL AFFAIRS, una movimentata storia di mafia e poliziotti infiltrati, spostando la vicenda in due luoghi fisici e antropici per lui inediti: la città di Boston e la mafia irlandese. Il giovane Colin Sullivan è cresciuto sotto la protezione di un malavitoso Frank Costello, divenuto adulto entra nella polizia, sale di grado fino a diventare capo della Squadra Speciale Investigativa sempre sotto l’occhio vigile del “padrino” Costello. Billy Costigan ha una famiglia legata alla malavita e come entra in polizia diventa un agente infiltrato proprio nella banda di Costello. L’obiettivo è catturare il boss e smascherare la spia. Sullivan e Costigan saranno costretti a condurre una doppia vita, a sfiorare le proprie esistenze fino a scontrarsi. Scorsese rispetto all’originale dilata il film nella durata, dando come suo solito adrenalina al ritmo e grande spazio alle performance degli attori curando maniacalmente ogni gesto, espressione e parola in questo modo i due protagonisti Matt Damon e Leonardo Di Caprio danno il massimo, idem Jack Nicholson/Costello luciferino e spietato ma senza debordare, sorprendono anche Martin Sheen, Mark Wahlberg e Alec Baldwin. In THE DEPARTED il regista di Little Italy si sente libero dai vincoli storici e mitici di GANGS OF N.Y. e THE AVIATOR, qui torna a calcare un terreno a lui congeniale come in MEAN STREETS, QUEI BRAVI RAGAZZI e CASINO’ quello della violenza come modus vivendi e modo di essere, della labilità tra bene e male. Inoltre lo riempie di musica rock e di telefoni cellulari e in sottotraccia analizza la società del terzo millennio che sembra non avere più riferimenti etici e religiosi, nessun rispetto per le leggi e le regole, anche se poi alla fine un po’ di giustizia sembra ancora esserci.
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