Regia di Armand Weston vedi scheda film
Commedia dai risvolti drammatici, vagamente in debito con Oscar Wilde per la connessione a Dorian Gray. Un'opera "per adulti" singolare data la notevole regia di Armand Weston, cineasta americano di cinema hard dalla breve carriera, deceduto a soli 56 anni d'età.
Due sconosciuti si incontrano durante un party in una lussuosa villa, finendo per appartarsi e visionare un vecchio film in bianco e nero nel quale, una donna e un anziano, fanno sesso. Più tardi la ragazza, di nome Linda (Leslie Bovee), incontra il benestante e attraente proprietario, nipote (e omonimo) del pittore Dorian Gray (Wade Nichols), che la invita ad allontanarsi in sua compagnia dalla festa. Mentre i due viaggiano in auto, Dorian racconta la strana storia di un ragazzo che è stato filmato, nel 1920, mentre si accoppia con Henrietta (Georgina Spelvin). Come per il celebre pittore, il tempo anziché farlo invecchiare manifesta i suoi effetti sulle immagini del suo doppio nel film. Dorian prosegue nella narrazione, raccontando le piccanti avventure vissute dal personaggio, rimasto con l'aspetto di un ventenne, attraverso gli anni del proibizionismo, della Seconda guerra mondiale, dei gangsters italo-americani e dei figli dei fiori...
"In ogni film, rimane il profumo di un'epoca." (Dorian)
"Forse la bellezza e la gioventù non ci piacerebbero tanto, se le avessimo per sempre." (Henrietta)
Armand Weston (1931 - 1988) è stato un regista di pellicole per adulti poco noto, ma autore di diversi titoli interessanti. Dopo un esordio piuttosto drammatico (The defiance of good, 1975) e il seguente The taking of Christina (1976), con Take off cambia completamente registro, affrontando la commedia (per via di battute talvolta demenziali) ma infarcendo il film anche di citazioni cinefile (John Dillinger e Jean Harlot) e di riferimenti còlti (il protagonista legge -definendolo però libro immorale- Il grande sonno di Raymond Chandler). Molto attento anche a dare spessore al contenuto (vagamente in debito con il celebre romanzo di Oscar Wilde), Weston gira il prologo in un raffinato bianco e nero, quando Dorian (nel doppiaggio italiano, perché in lingua originale il nipote di Gray si chiama Darrin Blue) racconta come tutto ha avuto inizio. Oscillando tra battute grottesche, situazioni alla Porky's e riflessioni di estrema profondità, Weston realizza un hard sicuramente unico, con interpreti stravaganti (è presente anche il travestito Holly Woodlawn della Andy Warhol's factory), ma che inaspettatamente affonda in un clima malinconico, destinato a chiudersi romanticamente con l'incontro tra Dorian (stanco d'essere sempre giovane) e l'ormai novantenne Henrietta. Mano nella mano, claudicanti, i due vecchietti lasciano la scena, delicatamente, per dare spazio a Linda, erede di un nuovo film nel quale è lei la protagonista, destinata quindi a restare nel tempo giovane e bella. Quando Weston gira Take off ha 47 anni ed è evidente, dalla profondità di alcune frasi messe in bocca ai protagonisti, come senta sfuggire dalle sue mani la gioventù, pronta invece a cedere il posto alla vecchiaia. Vecchiaia che non avrà il piacere di infierire più di tanto, visto che a soli 56 anni d'età scompare di scena. Questa volta, per sempre.
Curiosità
Armand Weston, dopo questo film a luce rossa, tenta di affrancarsi dal genere quando, nel 1981, gira The nesting, un horror con presenza di attori "regolari", da noi distribuito come La casa del sortilegio e confuso spesso con il ben peggiore film di John Wintergate (Boardinghouse, 1982), quest'ultimo interpretato da attori di film porno e distribuito direttamente in VHS con lo stesso titolo. Dopo questa esperienza torna al cinema per adulti, girando direttamente per l'home video Blue Voodoo (1984), ultimo titolo della sua sintetica, ma tutt'altro che scadente, filmografia.
Gocce di rugiada... che splendono su una rosa (citazione dal film)
Henrietta, in una mattina radiosa mentre è seduta in un prato al fianco di Dorian, si lascia andare ad una riflessione che turba sensibilmente il protagonista.
"Gioventù e bellezza: non ci sono tesori più grandi di questi. Ci tieni così poco, adesso, perché ce l'hai. Sei giovane, sei molto bello e sei sicuro di piacere a chiunque. Ma... verrà un giorno che sarai vecchio, e rugoso, e stanco. E, ti assicuro, non ti piacerà guardarti allo specchio (...) Vedi, caro, quello che conta è solo l'apparenza, solo quello che vedi. Nient'altro. Il bello si vede sempre, lo riconosci, è lì... davanti a te. Non ti sbagli. Il bello non ti può mai ingannare. Il bello, è bello. Lo vedi: è bello un tramonto, o uno sguardo, o le gocce di rugiada che splendono su una rosa..."
"La vecchiaia arriva improvvisamente, come la neve. Un mattino, al risveglio, ci si accorge che è tutto bianco." (Jules Renard)
F.P. 10/11/2019 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 82'25")
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