Regia di Giuseppe Vari vedi scheda film
Terza ipotesi (etc.) è uno dei lavori dal budget più sostanzioso che il modesto Giuseppe Vari sia riuscito a dirigere nella sua piuttosto vasta filmografia; scritto da Thomas Lang e firmato per la regia sotto lo pseudonimo di Joseph Warren (lo stesso utilizzato a più riprese, negli anni precedenti, per una serie di spaghetti western di serie B/C), si tratta di un giallo abbastanza stereotipato che prende le mosse da un espediente che più antonioniano non si potrebbe: un fotografo che riprende un omicidio per pura combinazione. Ma qui lo sfondo socio-politico è aggiornato all’Italia del 1972, ben diversa dalla swingin’ London di Blow up (1966); il fotografo tenta di lucrare sui suoi scatti, la polizia è impotente, i boss malavitosi hanno il sopravvento su tutto e su tutti. Lo scenario è quello del poliziottesco, cioè del poliziesco all’italiana, gravido di violenza e privo di morale; da apprezzare quantomeno il cast artistico, che sfoggia nomi di buon/sufficiente livello come quelli di Lou Castel, Adolfo Celi, Beba Loncar, Umberto D’Orsi, Massimo Serato e Carla Mancini. Vari si occupa anche del montaggio. Tanta azione, una discreta dose di cinismo, un intreccio sufficientemente involuto: il piatto è servito. 4/10.
Un fotografo vede (e immortala) casualmente un omicidio politico. Non consegna le foto alla polizia però: cerca piuttosto di venderle a un giornale. Ma finiscono per sbaglio in mano ai malavitosi colpevoli dell’assassinio.
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