Regia di Antonio Climati, Mario Morra vedi scheda film
Inguardabile
Il documentario girato da Climati e Morra,più di quarant'anni fa, sulla scia dell'inspiegabile successo di "Mondo cane",si ricorda unicamente per le scene di inaudita violenza e in alcuni casi di raccapricciante disgusto,infatti propone una serie inesorabile di gesti, riti e degenerazioni, delle più perverse e rivoltanti,dal cannibalismo alle evirazioni,passando per decapitazioni e mutilazioni compiute su animali e uomini.Il campionario di atrocità è ben assortito e non vale la pena di elencarlo.Il punto triste è che il film si pone in un sottogenere horror, che inaugurato da queste pellicole,ha raggiunto un buon livello di popolarità.Gli ingredienti sono sempre gli stessi, si ricorre a sequenze macabre e disgustose, a esibizioni truci e repellenti,volte a scioccare lo spettatore,allo scopo dichiarato ma non accertato, di voler dimostrare che la natura umana è sostanzialmente cattiva e si basa sulla sopraffazione.Sono una variante diciamo soft, degli "snuff movie" peraltro da molti considerati solo leggende metropolitane, inventate per catturare l'attenzione morbosa dello spettatore.
Il pubblico dunque ha bisogno di vedere "il sangue"come nell'antica Roma quando i gladiatori esaudivano questo bisogno, con le loro gesta eroiche e suicide.Soprattutto se è tutto vero, come viene scaltramente suggerito dall'ultima sequenza del fotografo incauto sbranato dal leone a cui si era avvicinato troppo,che le didascalie darebbero per autentica.Depravazione o come diceva il mitico Stephen King,banale curiosità di natura certamente morbosa:quando si verifica un incidente d'auto si formano file di persone che vogliono vedere,si sconvolgono ma non si girano dall'altra parte.
La voce fuori campo che commenta è di Rinaldi, ma i testi furono scritti da Alberto Moravia e non si capisce perchè abbia voluto partecipare a questo scempio cinematografico di pessimo gusto.
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