Regia di Gerardo De Leon, Eddie Romero vedi scheda film
Primo horror filippino a capo di una delirante trilogia composta anche da Mad doctor of blood island (1968) e La bestia di sangue (1970).
Il dott. Paul Henderson (Kent Taylor), accompagnato dalla moglie Carla (Beverly Powers) e da Jim (John Ashley), si reca su un'isola tropicale per una missione scientifica ed umanitaria. Oltre ad aiutare gli indigeni con progetto di costruire un acquedotto e un ospedale, lo scienziato intende studiare gli effetti sulla fauna locale vent'anni dopo un esplosione nucleare che ha colpito la zona, all'epoca disabitata. Accolti da Esteban (Mario Montenegro), sorta di monarca dell'isola, i tre scoprono che alcuni insetti - nonché la fauna del posto - manifestano strane mutazioni. Mentre ripetutatamente alcune ragazze vengono sacrificate ad una mostruosa creatura.
"Una luce sepolcrale, riflessa da un cadavere..." (Carla descrive l'effetto di uno strano tramonto visto dall'isola)
Uno dei primi horror filippini girato in massima economia e con diversi problemi di lavorazione, spesso interrotta a causa del budget ridotto all'osso. Nonostante alcune grossolane limitazioni (tipo il trucco della creatura antropomorfa) e una storia che appare poco convincente, Brides of blood riscuote un tiepido successo, tanto che l'attore americano John Ashley coinvolge in seguito Roger Corman, convincendolo a girare nelle filippine alcuni titoli low budget.
Primo film di una limitata serie, che si ripete per temi e tipologia produttiva (Mad doctor of blood island e La bestia di sangue), a suo modo oltraggioso se collocato all'anno di realizzazione (1968) per la presenza di un paio di nudi (velocissimi) e una violenza estrema (i pezzi di corpo delle vittime). Alcuni effetti speciali, tipo i rami semoventi degli alberi, sono tutto sommato efficaci, mentre nell'edizione doppiata nella nostra lingua il finale con gli indigeni che improvvisamente parlano italiano, intenti a dare la caccia al mostro, rasenta la parodia.
"Dei 245.000 abitanti di Hiroshima, quasi 100.000 erano morti o erano stati mortalmente feriti all’istante dell’esplosione. Altri 100.000 erano feriti. Almeno diecimila di quei feriti, che erano ancora capaci di muoversi, si incamminarono verso l’ospedale principale della città. Ma l’ospedale non era in grado di accogliere un’invasione simile." (John Hersey)
F.P. 04/06/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 92'22")
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