Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Un giallo hitchcockiano, in alcuni momenti anche un po' noioso, come capita spesso, quando Chabrol si lascia andare a lunghe parentesi dialogate con una lentezza esasperante. Il film ha, però, sequenze particolarmente riuscite, specialmente in coincidenza con le entrate in scena di Jean Rochefort, un avvocato petulante, ma efficace. Va da sé, comunque, che il sole intorno al quale gira tutto il film è Romy Schneider (non so invece quanto sia azzeccata la scelta del pur bravo Steiger), e "Gli innocenti dalle mani sporche" servirà senza dubbio a tutti coloro che non sono mai riusciti ad apprezzare la bellezza dell'attrice austriaca: bastano i primi due minuti del film per farsene un'idea.
Questo non è lo Chabrol migliore, anche perché mancano le descrizioni di quanto fa da contorno alla vicenda principale (il punto di forza del regista francese sono proprio le sue minuziose osservazioni sociologiche sulla provincia francese), ma il film si lascia guardare e almeno qua e là la vicenda gialla riesce ad appassionare, fino al momento in cui le svolte improvvise diventano fin troppe. (11 febbraio 2008)
Una donna sposata con un uomo ricco e molto più anziano di lei, progetta di ucciderlo con la collaborazione dell'amante, un giovane scrittore straniero. Ma niente andrà come è stato pianificato.
Bellissima: da ammirare, qui, in tutto il suo fulgore di donna matura.
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