Regia di Giorgio Pàstina vedi scheda film
Nella Sicilia di fine XIII secolo la bella Elena è costretta a sposare controvoglia il duca di Saint-Remy; Giovanni da Procida, promesso sposo di Elena, torna così dall’esilio per vendicarsi e per liberare la sua terra dai francesi invasori.
Vespro siciliano è un’illustrazione storica dignitosissima diretta da un regista preparato quale Giorgio Pàstina che racconta le vicende di Giovanni da Procida nella Sicilia di fine Duecento a partire da… un’opera lirica, ovverosia I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, con libretto di Eugene Scribe e Charles Duveyrier. Il risultato è senz’altro decoroso dal punto di vista formale e nella narrazione rispettoso, come appena notato, della Storia; presumibilmente una simile parabola di libertà e cacciata dell’invasore straniero poteva avere, nel 1949 in cui questa pellicola esce, un appeal del tutto particolare. Assolutamente di prim’ordine poi il cast, che vanta le presenze fra gli altri di Clara Calamai, Roldano Lupi, Paul Muller, Marina Berti, Carlo Tamberlani, Gabriele Ferzetti e Aroldo Tieri. Buono il ritmo, anche grazie a una durata abbastanza ristretta (un’ora e mezza circa) per una trama in verità meno lineare di quanto si potrebbe presupporre per questo tipo di lavori, tant’è vero che nel lieto fine viene sacrificato un personaggio a ogni modo positivo come è quello di Elena di Caltabellotta; tensione e sentimenti ‘forti’ sono costantemente evocati senza essere però esasperati. 4,5/10.
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