Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Prolisso all'estremo, condito di sentimenti forti sia pure spesso discutibili (l'amore non è esattamente quello che suggerisce l'ideale romantico), lento e dialogico, L'innocente è la logica creatura che scaturisce da un romanzo di D'Annunzio che viene messo in scena da Visconti. Probabilmente sarebbe inutile aspettarsi altro: parole, parole, affermazioni altisonanti ed un contorno sfarzoso (ed una cura particolare per l'immagine) per pochi personaggi benestanti ed annoiati. Chiacchiere e dilemmi francamente non particolarmente coinvolgenti (nè come contenuti, nè come esposizione degli stessi, si intende), persino la tragedia perde di significato, in questo modo.
Fine milleottocento, coppia di ricconi: lui è costantemente infedele, lei no. Un giorno però la donna rimane incinta ed il padre non è il marito: lo scandalo viene messo a tacere, ma appena rimane solo con il neonato, il marito lo abbandona nel gelo del terrazzo, destinandolo alla morte. Dopodichè l'uomo potrà solo suicidarsi.
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