Regia di Mario Bonnard vedi scheda film
Tredicesimo secolo. Margherita è innamorata di Arsenio, ricambiata, ma Marco – amante della matrigna di lei – le ha messo gli occhi addosso ed è disposto a tutto pur di fermare l’idillio. Anche a tramare per l’assassinio di Arsenio, dopo del quale la ragazza decide di entrare in convento.
Proclamata santa nel diciottesimo secolo e vissuta cinquecento anni prima, Margherita da Cortona è una figura di spicco dell’ordine francescano, capace di unire una forte spiritualità a una concreta partecipazione alla vita pubblica quantomeno atipica per una religiosa. L’ultratrentennale esperienza di Mario Bonnard, attivo fin dagli anni Dieci in piena epoca del muto, permette al Nostro di confezionare con perizia una pellicola a cui non mancano ritmo ed emozioni, con la complicità naturalmente di un cast tecnico (fotografia di Leonida Barboni, scenografie di Virgilio Marchi, colonna sonora di Giulio – il fratello maggiore – Bonnard) e artistico: fra i nomi in scena vale la pena di citare quelli di Maria Frau, Isa Pola, Galeazzo Benti, Aldo Nicodemi, Mario Pisu, Tino Buazzelli, Riccardo Billi, Virginia Balistrieri, Mino Doro e Carlo Tamberlani. Soggetto di Guglielmo Zorzi, sceneggiatura del regista, di Cesare Vico Lodovici, di Edoardo Lulli e di Nino Scolaro, che qui assume anche il ruolo di aiuto regista. Un romanzetto storico, certo, ma ben diretto e recitato, privo di grandi effetti speciali o di una morale segnante, ma piacevole alla visione. 4/10.
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