Regia di Mario Bonnard vedi scheda film
E' un film di amore, gelosia, armi, rivalità, complotti, e santità, che si può ascrivere tuttavia al genere del melodramma. E' girato con discreti mezzi e indubbia curatezza formale; è molto movimentato e ricco di colpi di scena. E' la storia di una santa realmente esistita, di cui non conosco la biografia reale; tuttavia è evidente che regista e sceneggiatori hanno gli occhi attenti al pubblico e ad un'idea di cinema come spettacolo, e come azione vivace che deve intrattenere. Hanno cioè speziato (anche con un seno quasi nudo) il più possibile gli avvenimenti storici con gli ingredienti del melodramma tipico degli anni '50.
Il risultato è secondo me un film fatto molto più con la testa che col cuore, e senza quel misterioso e ineffabile non so che il quale rende un'opera coinvolgente e in grado di colpire nell'intimo. Benché girato con grande impegno e competenza, forse non è molto sincero ed è poco sentito dai suoi creatori. Questa la mia diagnosi.
L'effetto di "pensato a tavolino" forse è dovuto anche alla presenza di troppi sceneggiatori, che - in questo come in altri casi - finiscono per spersonalizzare l'opera e renderla una specie di compromesso tra più menti, o una somma di più addendi.
Bravi mi sembrano Mario Pisu e l'attrice che interpreta la matrigna della santa (non so il nome), la quale rende molto bene la tremenda gelosia che può assalire l'animo femminile, specie se a essere soffiato non è il marito ma l'amante. Stranamente quella che mi sembra funzionare meno è proprio la protagonista Maria Frau: è brava nelle scene d'amore, ma quando mette in scena estasi, rapimenti o l'umiltà del suo personaggio lascia decisamente a desiderare. Non basta una bella donna per fare una brava attrice.
In ogni caso è un film che intrattiene e non annoia.
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