Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
All'albergo Luna un uomo si apparta con una giovane povera; la ragazza, in un raptus dettato dalla disperazione, sottrae il portafogli dell'uomo e scappa. Le disavventure per lei non sono finite, perchè quando l'uomo verrà dato - erroneamente - per morto, la principale sospettata sarà proprio lei.
Un po' giallo, un po' commedia sentimentale, il tutto condito con toni e temi pienamente neorealisti: Albergo Luna, camera 34 è uno strano ibrido figlio dei suoi tempi, un film scritto con buona cura da Aldo De Benedetti che mescola tensione e (buoni) sentimenti, incanalato in maniera evidente verso il lieto fine. La tragedia della seconda guerra mondiale appena conclusasi è palpabile sullo schermo; la trama è sostanzialmente in funzione dell'epoca in cui viene raccontata, ma risulta - al di là della lontananza storica - ben fruibile ancora oggi. La componente 'nera' delle vicende (il furto, l'omicidio presunto) è sviluppata con coerenza, senza venire minimizzata per lasciare spazio a quella 'rosa'. Carlo Ludovico Bragaglia è stato un buon artigiano del nostro cinema dall'avvento del sonoro (primi anni Trenta) fino agli anni Sessanta; specializzato in commedie e operine leggere, qui non trova alcuna difficoltà nell'amministrare la situazione, grazie a un cast artistico e tecnico di valore. Fra gli interpreti: Andrea Checchi, Chiaretta Gelli, Carlo Campanini, Roberto Villa e Arturo Bragaglia, fratello del regista; fotografia affidata a Carlo Montuori, musiche di Nino Rota e Alessandro Cicognini per una produzione Ponti. 3,5/10.
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