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Un centesimo di secondo

Regia di Duccio Tessari vedi scheda film

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La recensione su Un centesimo di secondo

di mm40
2 stelle

Un gruppo di giovani promesse dello sci si allena duramente – e si svaga in maniera altrettanto decisa – per un’importante competizione; uno dei ragazzi però subisce un brutto incidente e i suoi compagni e amici ne risentono sul piano morale. Ma il loro allenatore è troppo esperto e determinato per lasciarli abbattere.

È tutto vero: anche Gustav Thoeni ha recitato in un film – e per di più da protagonista. Correva l’anno 1981 e il campionissimo azzurro si era appena ritirato dall’attività agonistica, ma era ancora all’apice della popolarità; Un centesimo di secondo sfrutta la sua figura scrivendole addosso una storiella pretestuosa (sceneggiatura del regista e di Massimo De Rita) che omaggia peraltro anche lo sfortunato Leonardo David, giovanissimo atleta già battezzato quale erede di Thoeni, che nel 1979 a causa di un incidente finì in coma, da cui non si riprese. Se di per sé la pellicola ha ben poco da raccontare e può suscitare più sbadigli e perplessità che altro, va comunque sottolineata l’abilità di un veterano di tutt’altri generi – dal peplum allo spaghetti western, rimanendo comunque in ambito popolare e fascia medioalta – come Duccio Tessari nel riprendere e nel confezionare un lavoro completamente ambientato sulle piste da sci (e dallo spessore di un fotoromanzo nei contenuti, doverosa aggiunta conclusiva). D’altronde il Nostro aveva già dimostrato di saper dirigere su commissione anche in ambito acrobatico nel precedente Forza G (1972), titolo non fra i suoi più memorabili e peggiore anche di questo, ma comunque indicativo della duttilità del regista. Altri interpreti da segnalare sono i due figli d’arte Antonella Interlenghi e Saverio Vallone: certo non esaltanti, ma dato il contesto (e data la performance di Thoeni davanti alla macchina da presa, cosa di cui non gli si può certo fare colpa) c’è poco da lamentarsi. 2,5/10.

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