Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Una favola con una base di sceneggiatura fatta da Zavattini, un po’ lontano dai temi da lui preferiti, ma che in qualche maniera riesce a manovrare gli ingredienti dando un finale efficace e un po’ lontano da certi argomenti che nel genere di regime troneggiavano. Un gioco simpatico in cui Vittorio De Sica ha uno dei suoi personaggi principe, e che in altre versioni ha fatto, magari con intenti diversi; Zavattini fa un discorso, in mentite spoglie di commedia, di contestazione verso la ricchezza che schiaccia gli uomini comuni, e che il lestofante in un momento di riflessione privata si riscatta con una morale esibita come rivincita di fronte al potere anche davanti ad una figura paternalistica, per non dire miracolistica. Il finale si prende una rivincita con uno sketch da catalogo cinematografico.
un favola morale ben condotta
esordio intelligente e con un De Sica da catalogo
la com pagna di De Sica, non una grande interprete, ma in linea con i tempi
elegante, autoironico: un grande attore
fa la spalla perfetta a De Sica
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