Clifford Irving è uno scrittore frustrato e deluso a cui è sempre mancata la grande idea o la grande occasione per arrivare al successo: almeno finché non riesce a convincere tutti, anche se stesso, di aver ricevuto l'incarico di redigere la prima, sola e vera biografia autorizzata di Howard Hughes...
Note
Come in _L'inventore di favole_ di Billy Ray, l'invenzione (giornalistica) è portatrice di caos; la finzione è (anche) inquieto segno sociale, oltre che culturale; l'immaginazione è veicolo per la follia e/o la paranoia (e viceversa). Ma nelle mani del banalissimo Hallström, il film - tutt'altro che "brutto" - finisce per essere insignificante.
Quando una storia è talmente assurda da essere forse più vera della realtà stessa. Soffre di un finale che tende a spiegare laddove davvero non ce n'è bisogno, ma ha dalla sua una regia con alcuni spunti notevoli seppur eccessivamente ridondanti e un parco attori in forma. Azzecatissimo Gere.
La figura di Howard Hughes ha ispirato Welles, Demme, Scorsese; nel suo piccolo, anche Hallström aggiunge qualcosa raccontando la storia della truffa legata alla sua falsa autobiografia, organizzata nei primi anni ’70 dagli scrittori Clifford Irving e Richard Suskind. Il gioco diverte per un po’, ma alla lunga mostra la corda: come prevedibile, il protagonista diventa sempre… leggi tutto
Toh! Chi si rivede: Howard Hughes. Dopo Welles e Scorsese ci prova anche Hallström. A parte concedersi qualche licenza (in particolare le caratterizzazioni dei personaggi, distorte, e il pacco compromettente con gli intrallazzi Hughes-Nixon, mai esistito, secondo quanto ha dichiarato Irving), il film ha un buon ritmo ed è intrigante. Non inganni l’inizio un po’ fiacco, perché poi “The… leggi tutto
Sicuramente c'è piu'di un parallelismo con L'inventore di favole,la storia di una truffa editoriale colossale che mette nel sacco mezzo mondo.Rispetto all'altro questo è all'apparenza meno vispo,troppo incentrato su un Gere che rinuncia a tutto il suo innegabile charme,un po'troppo leccato e laccato nella confezione(ho sempre considerato Hallstrom discreto illustratore e mediocre regista).Il… leggi tutto
Quando una storia è talmente assurda da essere forse più vera della realtà stessa. Hallström si appropria di un fatto realmente accaduto e lo colora di un'ironia necessaria ad alleggerire una storia che, se non fosse realmente accaduta, non ci si crederebbe nemmeno per un attimo dato che appare come il festival dell'idiozia (ma davvero questi personaggi credevano…
Sono plurime le motivazioni per il grande entusiasmo di fronte alla proposizione "tratto da una storia vera". Sentendo queste quattro parole serpeggiare all'interno del pubblico cinematografico, si può arrivare…
Discreto film (molto teso, per non dire “troppo”, quasi angosciante…perché il gioco diverte, sì, “ma alla lunga mostra la corda”; jonas) sulla truffa giornalistica (forse) del secolo (il giornalista C.Irving, infatti, ossessionato dal successo - che non ha - pensa bene di rilanciare la sua carriera con una trovata di quelle che fanno rumore, molto rumore…). Evidente la somiglianza…
La figura di Howard Hughes ha ispirato Welles, Demme, Scorsese; nel suo piccolo, anche Hallström aggiunge qualcosa raccontando la storia della truffa legata alla sua falsa autobiografia, organizzata nei primi anni ’70 dagli scrittori Clifford Irving e Richard Suskind. Il gioco diverte per un po’, ma alla lunga mostra la corda: come prevedibile, il protagonista diventa sempre…
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Commenti (4) vedi tutti
Quando una storia è talmente assurda da essere forse più vera della realtà stessa. Soffre di un finale che tende a spiegare laddove davvero non ce n'è bisogno, ma ha dalla sua una regia con alcuni spunti notevoli seppur eccessivamente ridondanti e un parco attori in forma. Azzecatissimo Gere.
leggi la recensione completa di GhenesiosCarino, una storia coinvolgente.
commento di Pitteril tip tap del mattatore GERE tiene in piedi un film difficile. dopo the aviator una buona (valida) variazione sul tema
commento di rafangy2000Divertente e originale,ma è troppo lungo e molte scene sono superflue.comunque un buon film
commento di brucebo