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Neil Young: Heart of Gold

Regia di Jonathan Demme vedi scheda film

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La recensione su Neil Young: Heart of Gold

di FilmTv Rivista
8 stelle

Sintesi di due concerti di Neil Young a Nashville, all?indomani del suo penultimo lavoro discografico, l'eccellente Vento della prateria (Prairie Wind). In verità le performance sono successive a due esperienze per il musicista drammatiche: un aneurisma cerebrale e la morte dell'anziano padre. Il vecchio orso canadese, armato del suo "strumento ammazzafascismi", come Woody Guthrie chiamava la chitarra, sale sul palco e insieme a un gruppo di amici (variabili ogni sera) dispiega poesia in note. I classici, come quella Heart of Gold che dà il titolo al film, recentemente riproposta da Ben Harper, sono da sempre lì a ricordarci che parliamo di uno dei principali cantautori del mondo. Il quale però, lungi dal pensare alla pensione, nonostante gli strascichi evidenti della malattia, è ancora in grado di scrivere e suonare una straordinaria ballata come No Wonder. Quello di Jonathan Demme, regista sempre più coerente e bravo, è in fin dei conti un film sulla morte, o meglio l'incontro con un musicista che l'anagrafe e la vita vorrebbero avviato sul viale del tramonto e che invece affronta la Old Laughing Lady con una cosa immortale per definizione: l'arte. Nel suo caso: il rock.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 44 del 2006

Autore: Mauro Gervasini

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