Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Ancora lontano dal grande successo e dal restarne imbrigliato,Wim Wenders prende spunto da un libro di P.Highsmith e ne trae un buon adattamento. Un corniciaio di Amburgo(interpretato da Bruno Ganz), colpito da un male incurabile, conosce un trafficante di opere d'arte, un americano(Dennis Hopper),che lo indurrà a commettere due omicidi. Il film attraverso l'incontro-scontro fra i due protagonisti vuole simboleggiare il confronto fra la società europea e quella americana, e a livelllo cinematografico evidenzia la differenza dei codici di linguaggio, realistico l'europeo, artificioso e contraffatto l'americano. Non a caso il corniciaio fa un lavoro artigianale, concreto, riconosce il falso d'autore e non è interessato all'arricchimento ad ogni costo.
L'americano invece è cinico, dal senso pratico e riconduce ogni cosa a un segno materiale e verosimile. Nonostante ciò i due si attraggono fino a non poter fare a meno dell'altro per esistere. Il film si snoda secondo i canoni classici e può essere considerato un noir di genere. L'interpretazione del duo Ganz-Hopper è ottima, mai sopra le righe, rimanendo perfettamente aderente alla storia. Il corniciaio declinerà verso un finale obbligato come il destino, e la sua trasformazione si gioca attraverso la reazione al suo stato di salute fisica e mentale, bilanciato dalla spregiudicatezza morale dell'americano. Anche quest'ultimo descriverà un percorso nei suoi comportamenti, si avvicinerà all'altro fino ad arrivare al tentativo di costruzione di un'amicizia. Ma in questi frangenti il tempo non è galantuomo, è tiranno e non prevede fermarte intermedie.
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