Regia di Sandro Ciotti vedi scheda film
Documentario sulla carriera di Johan Cruyff, soprannominato Profeta del gol e anche Pelè bianco, uno fra i più grandi calciatori della Storia.
L'unico neo di questa opera, peraltro l'unica che il cinema ha mai dedicato a Cruijff o Cruyff al 2016, anno in cui il campione è venuto purtroppo a mancare, è quello meramente cronologico: essendo realizzato nel 1976, a Il profeta del gol - Joahn Cruyff story mancano a tutti gli effetti quasi dieci anni di... storia di Joahn Cruyff, cioè quelli che lo vedranno ancora calcare i campi da calcio fino al ritiro avvenuto nel 1984. Ogni tocco, ogni tiro, ogni dribbling di questo atleta rimangono impressi nella mente di chi ama il calcio; certe sue progressioni sono semplicemente magia, irripetibili anche a decenni di distanza e dopo aver visto fior di nuovi campioni nascere e ritirarsi, per lasciare il posto ad altri ancora. Eppure il Pelè bianco (così lo chiamò Gianni Brera) esercita tuttora un fascino unico, fors'anche per la sua sfortunata parabola ai mondiali del 1974, sulla quale si sofferma lungamente (e giustamente, vista l'impresa comunque realizzata dalla sua Olanda in quell'edizione) il film diretto da Sandro Ciotti. Il suo unico film, va detto: cosa che impreziosisce ulteriormente l'opera; Ciotti - indimenticabile radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto - compare anche in prima persona nelle interviste originali a Cruyff e presta la sua inconfondibile voce nei commenti tecnici alle gesta sportive del campione. Che viene peraltro doppiato da Ferruccio Amendola (!), mentre a dire la loro opinione sull'asso olandese vengono chiamati i fuoriclasse italiani di quel periodo, da Chinaglia a Rivera, da Prati a Oriali, fino all'ex ct della nazionale Valcareggi. Un documento storico di grande effetto (e più precisamente è effetto nostalgia, senz'altro), un doveroso e ben assestato tributo a un genio del pallone. 6,5/10.
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