Regia di Marco Turco vedi scheda film
1988, Parigi. Dario, ex terrorista italiano degli anni di piombo, vive qui da qualche anno e si è rifatto una vita. Al suo matrimonio partecipano anche il padre e il fratellastro Jacopo, appositamente venuti dall'Italia. Ma la curiosità sul passato di Dario costerà caro a Jacopo.
GIà autore di alcuni cortometraggi e di un documentario a tema musicale (Jazzitudine, del 1997), Marco Turco esordisce nel lungometraggio a soggetto con questo Vite in sospeso, un prodotto ambizioso su un argomento spinoso e mai abbastanza approfondito dal nostro cinema quale il terrorismo degli anni di piombo. E' l'angolazione dello sguardo della sceneggiatura (di Turco, Doriana Leondeff e Andrea Porporati), però, a fare la differenza: più che lo scavo nel passato, agli autori interessa lo sguardo in prospettiva sul presente e sul futuro, caratteristica che dona maggior interesse a un'opera d'altronde non priva di limiti formali e dal budget evidentemente modesto. L'abbondanza di dialoghi e la scarsità di azione contribuiscono a conferire alla pellicola un ritmo appesantito, mentre va spesa una buona parola per gli interpreti, fra i quali i principali sono Ennio Fantastichini, Massimo Bellinzoni, Fabrizio Gifuni, Isabella Ferrari e Sergio Troiano. La produzione è Rai Cinema, cosa che testimonia che, ogni tanto, anche la tv di Stato sa muoversi con intelligenza e non pensando solamente al ritorno economico. Da qui in avanti Turco lavorerà per la Rai licenziando numerose fiction dai contenuti spesso 'civili': ad esempio C'era una volta la città dei matti (2010) o Altri tempi (2013). 5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta