Una pattuglia di sei uomini, in Francia, nell'autunno del '44, dopo lo sbarco in Normandia si trova costretta ad affronate un terribile attacco dei nazisti. Riusciranno nell'impresa grazie ad una buona dose di furbizia. Grande cast e grande sicurezza di Don Siegel nel dirigere un film di guerra atipico e psicologico, tutto centrato sulle fobie causate da un avversario praticamente invisibile ma opprimente.
Non amo particolarmente i film di guerra ma di fronte a film come questi c'è poco da dire: tensione sempre alta, d'altra parte abbiamo a che fare con il maestro don siegel, vedetelo
Montigny, Francia 1944. Nei pressi della linea Sigfrido, una compagnia dell’esercito americano, stanca e decimata, attende di essere rimpatriata. Al gruppo si unisce il soldato John Reese (Steve McQueen), taciturno e scontroso, che prima di essere degradato per insubordinazione e ubriachezza era sergente maggiore. Le speranze dei soldati di tornare a casa vengono ben presto deluse: arriva… leggi tutto
Montigny, Francia 1944. Nei pressi della linea Sigfrido, una compagnia dell’esercito americano, stanca e decimata, attende di essere rimpatriata. Al gruppo si unisce il soldato John Reese (Steve McQueen), taciturno e scontroso, che prima di essere degradato per insubordinazione e ubriachezza era sergente maggiore. Le speranze dei soldati di tornare a casa vengono ben presto deluse: arriva…
Per la seconda volta in carriera, a quasi dieci anni dalla prima, Siegel si cimentava nel film di guerra (sfortunatamente per lui nello stesso anno di The Longest Day) e si confermava regista solidissimo: classico, statico; si muove solo quando serve ma quando lo fa, lo fa con una decisione, e pur non si esplicita allo spettatore. Non se la tira, insomma, ma sa bene quel che fa, e crea con…
Un film sulla guerra dal tema abbastanza inconsueto, teso a dimostrare che il conflitto tira fuori il peggio dagli uomini, ma che la vita, anche attraverso la morte, offre a tutti un'opportunità di riscatto (anche se, qui, sempre all'interno della logica perversa della guerra). Film secco, alieno dall'esaltazione di un retorico eroismo, in puro stile siegeliano, con uno Steve McQueen…
"Hell is for heroes" è il precursore di tanti film bellici più famosi e soprattutto più costosi che hanno come protagonista un manipolo di uomini più o meno affiatati.
La forza di questa interessante produzione firmata con ruvido mestiere da Don Siegel è la sua essenzialità: dopo una breve introduzione dei personaggi con una maggiore attenzione dedicata…
IL film inizia con la presentazione degli eroi e con le loro caratteristiche,subito dopo si passa all'azione che durerà per tutto il film in un modo avvincente drammatico e di impressionante spettacolarita e realismo.Questo film ha un solo difetto è in bianco e nero.
Oggi girano attorucoli,gente che dovrebbe interpretare parti da duro e manco ha fatto il militare:dei bredpit dei....non so neppure i nomi. Non sono nulla . Un saluto a Steve McQueen.
" è colpa tua " " credo proprio di sì " " chi ha dato ordine di attaccare la casamatta ? rispondi, chi ha dato l'ordine ? " " l'ho dato io signore " " io avevo ordinato di rimanere qui e resistere e tu lo sapevi,non…
Ne ho visto solo metà, quella finale, e mi sono accorto che Spielberg ha compiato da questo film la scena finale... pazienza, sono tutti e due dei gran bei film. Bellissimo. Otto.
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Commenti (2) vedi tutti
Non amo particolarmente i film di guerra ma di fronte a film come questi c'è poco da dire: tensione sempre alta, d'altra parte abbiamo a che fare con il maestro don siegel, vedetelo
commento di santoneQuando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare…
commento di movieman