Regia di Hans Billian vedi scheda film
Settima, tra soft ed hard, rilettura di un personaggio femminile nato da un racconto anonimo, scritto a Vienna nel 1906: quello sulla prostituta d'alto bordo Josephine Mutzenbacher. Tra amanti e spasimanti, Josephine ha collezionato decine di diari sui quali riportare... le sue tante memorie, ovvero scopate.
Vienna, inizi del XX° Secolo. A seguito del lascito di un facoltoso spasimante, Josephine Mutzembacher (Andrea Werdien) apre un bordello di lusso, frequentato da una tipologia di ceto sociale altolocata. La predisposizione al sesso di Josephine - e delle operatrici al suo servizio - gli permette di evitare l'arresto, dovuto allo scandalo suscitato dalla sua professione, riuscendo a sedurre persino le guardie carcerarie che dovrebbero imprigionarla.
Fotobusta di "Josephine, paradiso erotico" (1978)
Nota: la scheda di Film TV riporta il cast e l'anno corretto ma indica il titolo italiano di Insatiable Janine (Die liebesschule der Josefine Mutzenbacher), un successivo film ispirato dallo stesso testo letterario e diretto sempre da Hans Billian nel 1986. Aus dem tagebuch der Josefine Mutzenbacher (1981), il film qui schedato (con titolo italiano errato come premesso) e recensito, non si discosta dalla vuota ripetitività che caratterizza il personaggio quando trattato in chiave hard. Non è presente un minimo di trama, dato che Billian inizia alla grande con un rapporto a tre in pubblico, poi degenerato in orgia e prosegue mettendo in mostra amplessi ginnici privi di minimo pathos. Ne esce un film "da sbadigli" e da evocazione del sonno, come buona parte degli altri titoli che compongono questa sfruttata figura (peri)patetica di dubbio fascino erotico. Da notare il senso ironico del regista, che in questo contesto lo spinge a utilizzare come soundtrack motivetti e walzer classici sullo stile di Radetzky March.
Manifesto di un film procedente di Hans Billian: Die beichte der Josefine Mutzenbacher (1976), circolato in Italia come "Josephine, paradiso erotico"
Manifesto di un film successivo di Hans Billian: Die liebesschule der Josefine Mutzenbacher o Insatiable Janine (1987)
I 16 diari di Josephine - Riepilogo della serie cinematografica
Attorno a questo personaggio, nato da un racconto pubblicato in forma anonima - dietro lo pseudonimo di Felix Salten - a Vienna nel 1906 (Josefine Mutzenbacher, ovvero La storia di una prostituta viennese da lei stessa narrata), si è sviluppato un vero e proprio ciclo, composto da ben 16 titoli spesso di scarsa qualità, nel quale Hans Billian ha a più riprese detto la sua. Uno dei primi lavori ispirati al testo letterario, nel quale ci siamo imbattuti, è La contessa... e i suoi amanti (Kurt Nachmann, 1970) peraltro uno dei pochi ancora realizzati come non hard e girato con certo stile. Primo anche di una trilogia soft, opera dello stesso regista e seguito da Josefine Mutzenbacher II – Meine 365 liebhaber (1971) e Auch fummeln will gelernt sein (1972), rimasti entrambi inediti in Italia. Nel 1976 entra in scena Hans Billian, per realizzarne (interprete principale Patricia Rhomberg) la prima versione "a luce rossa" (Josefine Mutzenbacher - Wie sie wirklich war: 1. Teil) giunta sui nostri grandi schermi come Josephine story.
Scena dal film Aus dem tagebuch der Josefine Mutzenbacher (1981)
In quell'anno viene realizzato anche il secondo capitolo hard, Josephine la viziosa (Josefine Mutzenbacher – Wie sie wirklich war: 2. Teil), diretto da Otto Gunter. Billian rimette mano alla serie nel 1978 con Die Beichte der Josefine Mutzenbacher (uscito da noi come Josephine, paradiso erotico). Eccoci quindi arrivati al capitolo porno n. 4, questo Aus dem tagebuch der Josefine Mutzenbacher (letteralmente: Dal diario di Josefine Mutzenbacher). Negli anni successivi (1982) Otto Gunter riprende da dove aveva abbandonato e gira un anacronistico terzo, quarto, quinto e sesto capitolo, ovvero: Josefine Mutzenbacher – Wie sie wirklich war: 3. Teil (1982), Josefine Mutzenbacher – Wie sie wirklich war: 4. Teil (1982), Josefine Mutzenbacher – Wie sie wirklich war: 5. Teil (1983) e Josefine Mutzenbacher – Wie sie wirklich war: 6. Teil (1984). Finché Billian rimette mano per l'ennesima volta anche lui al soggetto con Die liebesschule der Josefine Mutzenbacher (1987), arrivato da noi come La parte più appetitosa... della femmina.
Josephine, paradiso erotico (1978)
A confondere ulteriormente le acque, è il titolo che ispira questa nuova versione perché arriva chiaramente da un film del 1979: La parte più appetitosa del maschio, diretto da Lorenzo Magnolia e che nulla centra con il romanzo di Josephine Mutzenbacher. La riproposizione dello stesso soggetto - sempre opera dei tedeschi, ai quali oltre a Billian e Gunter si aggiunge Jürgen Enz con un suo Josefine Mutzenbacher diretto nel 1990 - prosegue ancora per anni. Josefine Mutzenbacher – Die hure von Wien (Hans Billian, 1991) riparte ancora da capo, mentre Jürgen Baumann con Heidi, Heida 1. Josefine Mutzenbackers enkelin lässt grüßen (1994) porta in scena la nipote (zoccola per genetica, come e peggio della zia) di Josephine. In tutto questo scarso buon gusto e ripetitivo porno privo di originalità, la parola fine (per ora) la scrive Otto Gunter nel 1996 quando mette mano al seguito di Heidi, Heida 2. Josefine Mutzenbackers enkelin lässt grüßen.
Fotobusta di "Josephine, paradiso erotico" (1978)
Due scene dal film Aus dem tagebuch der Josefine Mutzenbacher (1981)
"A diciott’anni si entrava la prima volta in un bordello ed era per i più una cresima lieta, come prendere gli ordini di un sacerdozio profano. Per pochi, uno o due, significò scriversi sopra la carne il tatuaggio di un fiordaliso mortale." (Gesualdo Bufalino)
F.P. 19/07/2020 - Versione visionata (Aus dem tagebuch der Josefine Mutzenbacher) in lingua tedesca (durata: 107'06")
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