Regia di Lucio Lunerti vedi scheda film
Un film di cui sfugge il senso, se non un ritorno alle placide acque del Po, che qui pare ancora un fiume incontaminato. Il regista punta in alto, citando, in apertura, il solito Brecht, ma poi si perde in una regia piattamente televisiva, che utilizza male gli unici due attori degni di questo nome (Brogi e Capolicchio), circondandoli con una congrega di filodrammatici. E poi non si capisce perché, anche nel 2000, quando ci si trasferisce a girare in un paesino di campagna, si debbano ancora vedere le persone che girano con vecchie motorette tipo Mondial o Moto Guzzi e nelle case ci siano ancora le radio con le quali, in altre epoche, si ascoltavano i comunicati del duce.
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