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Godzilla 2000

Regia di Takao Okawara vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Godzilla 2000

di DeathCross
7 stelle

Recensione provvisoria, con tanto di SPOILER...

 

Simpatico film d’intrattenimento che soddisfa i/le fan del caro kaiju nipponico: ci sono distruzioni di palazzi, irrisione degli armamenti militari (che non servono ad un benemerito c***o), scontri titanici tra mostroni asiatici e, ovviamente, c’è lui, l’inimitabile, imbattibile Gojira.

 

Come in (credo) tutti i film della serie (giapponese), anche qui non poteva mancare la sempre interessante critica all’arroganza di certa scienza, ovviamente quella al servizio del potere, in particolare militare. Di fronte al Mistero della Vita, incarnato da Gojira e dal suo gene rigeneratore, il potere (qui personificato nel direttore del CCI Katagiri) cerca , anzi, pretende di possedere il controllo e, qualora questo obiettivo dovesse rivelarsi irraggiungibile, prova in ogni modo a distruggere ciò che viene considerato come un pericolo anomalo. Fa niente se, nel tentativo di distruggere il pericolo, si mettono a repentaglio delle vite (come accade quando viene ordinata la distruzione della Torre Centrale, su cui l’ufo Millenian ha posto le sue radici). In ogni caso, nonostante questi inutili sacrifici, la (pre)potenza militare risulta sconfitta: Gojira riesce sempre a sopravvivere a qualsiasi arma gli viene scagliata contro, e l’ufo, dopo l’esplosione della torre, riemerge completamente intatto dalla polvere e dai detriti. Come se ciò non bastasse, i tentativi di eliminazione del Re dei Mostri rischiano di togliere alla Terra l’unico essere vivente in grado di difenderla. Di fronte alla potenza di Gojira, alla fine, Katagiri, di fronte alla sconfitta delle sue posizioni contro quelle di Shinoda, lo scienziato saggio (perché accetta l’esistenza del Kaiju per antonomasia e non cerca di distruggerlo ad ogni costo), si oppone al Re dei Mostri gridandone il Nome con Odio e Rispetto, catapultandosi nella propria auto-distruzione.

 

La stessa identica mossa (cioé buttarsi a capofitto incontro alla Morte) era stata adottata, con opposto risultato (cioé vittorioso) da Gojira per distruggere Orga, cioè la sua orripilante copia creata dall’ufo tecnologico: gettandosi fieramente nelle fauci del mostro spaziale e sparando il suo celeberrimo razzo atomico, il Re eliminerà la minaccia aliena. Interessante notare come le intenzioni della roccia spaziale ricordino moltissimo le smanie di dominio tipiche di ogni potere, economico, statale, militare o tecnologico che sia: l’ufo vuole instaurare il suo impero sulla Terra e, per ottenere questo scopo, cerca di controllare e duplicare la natura di Gojira. Ma la tecnologia, umana o aliena che sia, non può controllare la Natura. Può creare mostri come Gojira (si sa, le bombe atomiche dell’impero yankee risvegliarono la Creatura) o il suo clone, può cioè mutare apparentemente le leggi della Natura, ma non può controllarle. Infatti, nell’epilogo, il Nostro Beniamino sottolineerà la sua supremazia animalesca sulle costruzioni artificiali, disegnando intorno a sé un cerchio di fiamme: la risposta della Natura al tentativo, da parte dell’essere umano, di sottometterla è la brutale e liberatoria distruzione dei veri mostri, quelli tecnologici e artificiali.

 

 

Pur non brillando certo per genialità o inventiva, questo ennesimo capitolo della saga di Gojira, come si diceva all’inizio, svolge egregiamente il suo lavoro, soddisfa cioè le aspettative dei fan, e, nonostante la CGI piuttosto bruttina, sono gli effetti palesemente finti ma squisitamente artigianali a catturare l’attenzione del pubblico e ad emozionarlo. Gli scontri tra mostri sono memorabili, i dialoghi tra personaggi non disturbano (e, nello scontro finale, gli esseri umani restano debitamente a distanza, come è giusto che sia), le inquadrature e i movimenti di macchina sono studiati in maniera soddisfacente e le sequenze d’impatto non mancano, come la ripresa dell’auto che viaggia con Gojira sullo sfondo, o l’emersione della roccia-ufo, ma anche il 'ritorno' di Gojira, dopo l'apparente sconfitta, accompagnato dallo storico tema musicale del '54 non può non emozionare gli/le appassionati/e. 

Insomma, se vi divertono i film giapponesi coi kaiju e, in particolare, amate il tenero Gojira, questo film vi potrebbe piacere.

 

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