Regia di Moustapha Akkad vedi scheda film
Domande: a) chi inventò i bombardamenti aerei? b) chi inventò l'utilizzo dei campi di concentramento? c) in quale paese occidentale la censura vieta ancora questo film? Risposte: a) e b), gli italiani; c) in Italia.***
Lungo due ore e mezzo (forse un pochino troppo), finanziato in parte dal colonnello Gheddafi, Il leone del deserto è un buon film. Uno spettacolo in ogni caso da vedere, anche per sfatare, una volta per tutte, il mito sgonfio degli "italiani brava gente". Se gli italiani non furono mai molto umani con gli arabi conquistati, la situazione, probabilmente, degenerò durante il periodo fascista: il generale Graziani e i suoi scherani non si risparmiarono nessuna atrocità, pur di mettere a tacere, inutilmente, la resistenza dei nazionalisti libici. È incredibile e intollerabile che a ventisei anni di distanza dalla sua uscita questo film sia ancora invedibile nel nostro paese, ed infatti la versione che circola è fin troppo artigianale nella (pur meritoria) realizzazione dei sottotitoli. Eppure, una gran parte del cast è italiano, a cominciare dai sempre bravi Raf Vallone (uno dei pochi soldati italiani a non fare la figura del quaquaraquà) e Gastone Moschin (un odioso capo della Milizia). Con qualche eccesso di retorica, ma con una ricostruzione d'epoca che, anche grazie agli ingenti capitali american-gheddafiani, appare accuratissima, il regista siriano Akkad (ucciso nel 2005 da un attentato terroristico in Giordania) realizza un film che funziona sia per rigore morale che per tenuta spettacolare: vi sono addirittura delle scene quasi splatter, quando i cingolati italiani passano sui corpi dei ribelli libici. Ottima la prova - forse una delle migliori della sua carriera - di Anthony Quinn (1915-2001). Buona anche quella di Oliver Reed (1937-1999), anche se non risulta la scelta più indovinata in qualità di interprete del generale Graziani. Rod Steiger (1925-2002), per la cronaca, dopo Mussolini: Ultimo atto (1974), interpreta Mussolini per la seconda volta. (15 ottobre 2007)
In questo film libico si narrano le imprese dell'anziano Omar Mukhtad, esperto del Corano e capo della ribellione libica all'occupazione italiana della Libia tra il 1911, anno della conquista, e il 1931, anno della sua impiccagione.
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