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La sconosciuta

Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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La recensione su La sconosciuta

di Furetto60
8 stelle

Film teso e brutale, seducente e ripugnante. Pugno allo stomaco di Tornatore. Opera importante

 

Il film si apre con una sequenza di giovani ragazze nude e mascherate. E procede con allucinanti immagini, che mostrano orge violente e stupri, la brava Ksenia Rappoport che appare cosi come l’ha fatta la mamma, il nudo viscido e unto di Michele Placido e via di bruttura in bruttura, a illustrare minuziosamente tante nefandezze. Siamo ora in una città italiana, del nord Italia, ai giorni nostri. La "sconosciuta" si chiama Irena, è arrivata anni prima dall'Ucraina e vive tra i fantasmi del suo passato e la ricerca del presente: su due piani temporali che si intrecciano e si sovrappongono, componendo un puzzle intrigante e ricco di tensioni narrative. Chi è veramente Irena, lo scopriamo, via via che il racconto procede, seguendo l’itinerario allucinante di tante ragazze dei Paesi dell'Est. Attraverso continui flashback, veniamo a conoscenza della sua drammatica storia, l'incontro con perfidi e violenti uomini senza scrupoli, in particolare un pappone “soprannominato “Muffa” uomo abbietto e perverso, che la malmenava e la costringeva a prostituirsi. Malgrado sia passato del tempo, Irena è afflitta dagli incubi, che hanno la forma delle tante umiliazioni e angherie subite, al di là di qualsiasi immaginazione. Un solo bel ricordo, quello di un amore malinconico, struggente e distrutto dalla crudeltà di uomini senza scrupoli. Dopo ragionate manovre, un giorno convince il sordido portinaio del palazzo in cui vive ad aiutarla e a farla assumere come donna delle pulizie per la casa di fronte, a fronte di una congrua percentuale del suo eventuale guadagno, cosi Irena si impegna senza risparmiarsi, tenendo d'occhio una famiglia di orafi che abita lì, gli Adacher, Donato e sua moglie Valeria, coppia ormai ai ferri corti e la loro unica figlia, Tea che sembra soffrirne particolarmente, in più è afflitta da una strana malattia psichica, che le inibisce qualsiasi forma di protezione, cosicché ogniqualvolta cade a terra, non mette le mani avanti e si procura brutte contusioni. Irena diventa amica di Gina, la loro anziana domestica e criminalmente dopo averla letteralmente messa fuori gioco, scaraventandola per le scale, diventa la domestica di casa, cosi riesce ad entrare nella vita di Valeria, alias Claudia Gerini, di suo marito Donato, alias Pierfrancesco Favino e a far breccia nel cuore della piccola Tea. Ma il passato di Irena lentamente riemerge portando con sé un nuovo carico di orrori. Il male che ha distrutto la sua vita e la sua felicità anni, prima si materializza di nuovo nella persona del suo vecchio aguzzino, Muffa alias uno strepitoso Michele Placido, innescando una nuova serie di violenze e di omicidi. Il passato e il presente che da subito si sono intersecati nella narrazione, danno vita ad un thriller a tinte forti. E’ la pellicola più cupa e cruda,che il regista abbia girato nella sua carriera. Per raccontare la tragedia di questa donna, Tornatore ha scelto il registro del noir, con sequenze notturne da cinema di genere. “La Sconosciuta,” non concede mai tregua allo spettatore. Il regista da grande sfoggio della sua tecnica di narratore e non molla mai i personaggi, li segue sempre, ne scorge le paure, ne legge le angosce, ne scruta i desideri, Alla fine l’intrigo maledettamente malsano, riprovevole e criminale, che ovviamente non si svela, emerge in tutto il suo orrore. E’ un’opera coraggiosa, seduttiva e al contempo ripugnante. Tornatore è un maestro di cinema e qui lo dimostra ampiamente, con un escursione in un genere che pur non essendo il suo, maneggia con grande perizia. "La Sconosciuta" è un’opera sperimentale e ricca di virtuosismi, ma anche carica di immagini laide e sgradevoli. Leggo critiche aspre, che non condivido. Certo il film non è privo di difetti, ad esempio come sottolineato da molti la colonna sonora di Morricone, per quanto di grandissima fattura, è piuttosto invadente, poi c’è un eccessivo ricorso a immagini scabrose, tuttavia il tema trainante è attualissimo e scottante: sono milioni le donne oggetto di tratta e di predazione, vengono dalla Moldova,dall’ Ucraina, dalla Romania: paesi nei quali il mercato del sesso batte cassa sulla pelle di persone che ingenuamente cadono nelle mani di trafficanti senza scrupoli, nel tentativo di fuggire dalla miseria e dalla fame, finiscono dalla padella alla brace, vittime di gravi casi di abuso, di sequestro di persona e di confisca del passaporto, giovani allettate e puntualmente raggirate, da finte proposte di lavoro. Ha vinto dei premi meritatissimi

 

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