Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Dopo sei anni di silenzio, Giuseppe Tornatore torna dietro la mdp con la sua nona opera, misteriosa ed insolita, una vera svolta nel suo percorso. Ritorno alla grande per l’incostante Peppuccio, in questo tesissimo noir, thriller dell’anima dai risvolti macabri e dolorosamente drammatici. C’è tutto quello che non ti aspetti dal narratore Tornatore, un inferno di anime nere e cupe, ambigue e tetre, una delle sue opere più intense e profonde, la più dolorosamente lirica (il suo capolavoro, “Nuovo cinema Paradiso” era gioiosamente e nostalgicamente lirico), con scene sia raccapriccianti e crudeli sia tenere e melodrammatiche. È, come sempre in Peppuccio Tornatore, un grande melodramma, questa volta non popolare, anzi, difficile e durissimo, all’insegna dei simbolismi, da Hitchcock a Tarantino: l’inquietante scala a chiocciola, la finestra di fronte alla casa degli Adacher, uomini sepolti, ammazzati con forbici, il sangue sgorgante, le impenetrabili mensole piene di scarpe, il parto. Straordinario e intimo ritratto di donna, finemente disegnato dall’ottima attrice russa Ksenia Rappoport. La sconosciuta è una donna che ha amato ed ha sofferto e il desiderio di vendetta nei confronti del suo aguzzino la porta a compiere gesti che talvolta sembrano spropositati, ma giustificati dal dolore. È terribile la sua esperienza di vita, se vogliamo chiamarla così, un viaggio all’inferno senza ritorno. E questo inferno ha anche il suo demonio, impersonato con inimitabile gigionismo da quel grande attore che è Michele Placido, nella parte di Muffa, l’Higlander della storia, presenza mefistofelica, agghiacciante e terrificante.
Il film si apre con un “casting” di giovani ragazze pronte a prostituirsi, scartate ed “arruolate” da un inquietante voce. Perché da questo incipit oscuro Tornatore ci catapulta in una borghese città del nordest dell’Italia? Chi è la donna dal passato orrido che viene fermata in un supermercato? Perché questa donna così discreta è giunta a Nelarchi per cercar lavoro? Perché si accattiva la simpatia di una onesta e un po’ burbera domestica al servizio di una benestante famiglia di orefici? Perché tenta di ucciderla e s’impossessa del suo posto di lavoro? Cosa vuole dalla famiglia Adacher e dalla piccola Tea? Chi è l’uomo completamente calvo e glabro che la segue? Chi è la sconosciuta del titolo e qual è il suo tremendo passato?
Del fido Ennio Morricone. Al solito straordinaria ma un po' invadente.
Toglierei un po' di sangue. Voto: 8.
La tata Gina. Sublime. Imprevedibile.
La signora Adacher. Puntuale.
Il signor Adacher. Puntuale.
L'avvocato. 2 scene, ma eseguite con diligenza.
Muffa. Squallido, orribile, mefistofelico. Strepitoso.
La sconosciuta, Irina. Ottima.
Eccellente. È rinata una stella, quella che sembrava un po’ appannata, di Peppuccio Tornatore: dopo questa ottima opera sarà più spianata la strada per realizzare il suo grande sogno, il più volte annunciato “Leningrado”? Staremo a vedere, auguri.
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