Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Talento a volte incensato fin troppo per i pur effettivi meriti di "Nuovo cinema Paradiso",altre eccessivamente attaccato per i film a seguire,Giuseppe Tornatore torna a dirigere sei anni dopo il fiasco di "Malena",e dopo aver rimandato il colossale progetto di "Leningrado".Ispirato,pare,da un fatto vero pescato dal regista su un trafiletto di cronaca,"La sconosciuta" è un melò violento e appassionante,che vede la protagonista Irena ordire un piano segreto e spesso senza pietà, per motivi che verranno svelati progressivamente da una sceneggiatura incalzante."Credevo di avere chiuso i conti con il mio passato,ma si vede che lui non li ha chiusi con me",ammette laconica la bella ragazza ucraina,preparandosi a compiere un destino che lei presagisce come di morte;Tornatore non risparmia niente allo sventurato personaggio,e nemmeno allo spettatore,che catapulta in una dimensione da grande romanzo ottocentesco russo,proponendo pure un montaggio richiamante il feuilleton,ponendo Irena nella scia delle eroine tragiche,alle quali,appunto,la sorte è sempre pronta a infliggere un dolore nuovo .Spesso struggente,crudele,perfino,nel suo coraggio di non negare alla protagonista particolari sgradevolissimi,contemporaneamente evidenziandone l'umanità ,musicato da un Morricone che cita se stesso,ma gli dona una colonna sonora molto bella,"La sconosciuta" è uno di quei film,non consueti,durante la proiezione dei quali si avverte un impulso al pianto,che,se soddisfatto,lascia la sensazione di uno sfogo sincero.Bravissima l'esordiente sui nostri schermi Xenia Rappoport,ripugnante ma molto bravo Michele Placido nel ruolo dell'infame pappone Muffa,uno dei film italiani più belli degli ultimi anni,a mio avviso.
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